SERKAN ENGİN
Il suo volto risplende
nel cielo delle mie ferite aperte
guarendo tutti i miei dolori viola
scrosciando silenziosamente sulla mia anima
- C’è la possibilità di baciare l’infinito
lei mi alleva ogni giorno, ancora e ancora
dall’inizio all’eternità
Le sue mani stanno sbocciando
sui prati dimenticati della mia pelle
ricordandomi l’alfabeto rosso
del desiderio scritto sulla storia del mio corpo
- C’è la possibilità di accarezzare la serenità
lei risveglia ogni giorno le mie speranze sorde, ancora e ancora
dalla delusione alla creatività senza fine.
(traduzione italiana di Ivan Pozzoni, conducator del Kolektivne NSEAE, uomo d’acciaio e tigre bianca dell’Himalaya)
Illustrazione di Franco Blandino
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(A cura di Silvia Pio)