DANIELA ZAMBRANO
Una pagina bianca è come un’opera musicale silenziosa. Ma una pagina bianca bianca è un’altra cosa. Questo flirtare quasi necrofilo, mi riconduce a una poesia di qualche tempo fa, inedita, in linea con questa riflessione in bilico tra essere e non esserci:
UNO
Immagina uno
prima non c’è
e se c’è è uno zero.
Ma più spesso non è
vero
Uno è già dentro al quadro
anche se la cornice è in divenire
È sotto pelle
sotto scorta
È un filo sottile
che l’occhio non vede
oppure vede
ma non ne ostenta il nome
La corda è tesa
la pelle è tesa
la vita è tesa verso
il suo risvolto
La forma è tutto
L’aspetto che indossi
non s’ossida come
le ossa che porti
A volte c’è più cuore
nei sassi.
La forma è il calco
della “mia” vita
Uno non sa che fare
pisciare o non pisciare
fuori dal vaso
Uno non decide
decide sempre il caso.
La forma è la sostanza
dopotutto.
Mentre canta la vita
Uno inizia
il “suo” lutto.
La poesia mi porta a fare i conti con la morte e la rende più bella, più intrecciata con la vita, più plausibile, più sopportabile. Uno è caduto, uno non ci è mai stato. Chi scrive poesia, come me, fa un bagno nel mare della morte, da questo bagno riemerge come un supereroe del disincanto ma anche con l’umiltà di chi è parte di un tutto, quel tutto che poi altro non è che la vita. Finisce sempre così, si inizia a parlare di morte e si scopre infine che era tutto un modo per cantare la vita.
INEDITI
Dove ti incontro poesia?
Nel fumo grigio del camino
dalla casa di fronte
che si staglia nella pagina bianca
di un freddo cielo mattutino
mentre l’attraversano
come neri caratteri mobili
uccelli che non so identificare
e scrivono grazie al loro volare
parole che non hanno livore.
Dove ti incontro poesia?
Nel pensiero di una bambina
che ora sta accoccolata nel ventre della madre
e non sa nulla di noi
reietti di un pianeta di cui
saremo tracce fossili
senz’altro linguaggio
che non sia il nostro immacolato silenzio.
Dove ti incontro poesia?
Al crocevia tra gioia e paura
Fuori dal tempo della storia
Fuori come i fiori sui balconi
Fuori dalla morte dei piccioni
Dentro la coraggiosa presenza
Tra essenza e sostanza.
*
trema il mare
dolcemente
vibra la luce
in superficie
tre quattro bottiglie sul bagnasciuga
lì dalla sera prima
fredda l’acqua
troppo fredda
perché ci si possa salvare
al largo
troppo al largo
da ogni umana ragione
Daniela Zambrano (1980) vive e lavora a Milano come artista, attivista e insegnante. È autrice di poesie, canzoni, saggi, cortometraggi. È autrice e performer dello spettacolo musico-teatrale di poesia E venne tutto il paese…, in scena dal febbraio 2023. Poesie scelte (Transeuropa, 2023) è la sua prima silloge.