Nuvole

Foto di Zita Giraudo[

Foto di Zita Giraudo[

EVA MAIO & SILVIA PIO

Le nuvole di Eva Maio

Il fascino delle cose impalpabili è che s’insinuano e ci parlano della delizia delle palpabili. Ci immergono in una sorta di paziente ribellione e ci fanno sentire nelle ossa
l’intreccio del morire e del vivere, del comparire e dello scomparire, del fragile e del tenace, del piccolo e dell’immenso.

A date imprecise
le effervescenze del cielo
ci passano sopra
e l’aria tra le cose
si fa sentire
viva.

Al niente appese
presidiano i tetti
i gatti i davanzali
i platani dei viali
quel tremulo dire
tra foglia e foglia.

Corrono impermanenti
erudite di biancore
luce e venti
sono un prontuario
di continuità rotture
scie poi filamenti.

Si fanno a un tratto
gonfie lanose
indisturbate onde schiume
barche vascelli
a far da arco
all’accadere di azzurri intensi.

Senza profili quieti
su velature liquide
se ne vanno
o s’accordano
in forme d’aria duttili
all’umore degli occhi attenti.

Striature di luce
insistono la sera
a carezzar veloci
le gemme dei blu lavati
e più alto inedito
distante si fa il cielo.

E noi quaggiù
a celebrare i preziosi
coraggi dell’inconsueto
a far concavo il guardare
e bere questo piovere
gratis di nitore.

Foto di Bruna Bonino

Foto di Bruna Bonino

Le nuvole di Silvia Pio

Le nuvole affollano l’attimo
che persiste sospeso come velo
avvolge l’orizzonte senza peso
mentre scorrono i soli
in scorci d’azzurro

Nelle nuvole storie
leggiamo di esistenza
che sopra la nostra galleggia
appena sfiorando i pensieri
veleggia nel fluire del cielo

Parvenza di segno divino
le nuvole sono alfabeti
giornali di bordo pionieri
dove quasi un delirio di sogno
ora schiude ora muore

Desiderio di volo
nel miraggio di emisferi sereni
s’allarga su misteri e viaggi da svelare

Ma non sono che nuvole

(Pubblicata in “Ondulazioni”, di John Irving Clarke e Silvia Pio, Currock Press, Wakefield UK, 2016)

La foto in B/N in evidenza è di Bruna Bonino