Il Mattino Dopo

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LORENZO BARBERIS.

Misteri, Monaci, Massoni.

Tre parole di sicuro effetto sull’invito alla presentazione de “Il mattino dopo”, la quarta fatica dello scrittore Paolo Canavese.

Anche la cornice è singolare: il Lello Bar, un nuovo locale monregalese aperto nella stazione di servizio di Mondovì Piazza, e che si è già distinto per alcuni interessanti concerti rock.

(Quando ci vado, non posso fare a meno di pensare a “Gasoline Station” (1940) di Edward Hopper, uno dei miei autori preferiti).

 
La presentazione avviene nel bel dehors del locale, affacciato sul verde della collina.

Introducono la serata i vertici della monregalese Fenoglio Editore, che ha pubblicato l’opera.

Presenta inoltre lo scrittore Marco Tomatis per gli Amici di Piazza, mentre il consigliere Enrico Priale porta il saluto del comune.


Monica Bertolino, il Professor Fenoglio, l’autore Paolo Canavese,
Marco Tomatis ed Enrico Priale.

 

L’interno del locale. Bei dipinti, bel buffet.

Paolo Canavese presenta quindi il volume, che continua le avventure della sua eroina Susie, protagonista già dei capitoli precedenti della saga.

Siamo nel 1969: un sogno rivelatore mette la ragazza sulle tracce sui misteri della sua famiglia, sepolti in un periodo oscuro, intorno al 1926. Nel sogno, le viene oscuramente rivelata l’esistenza di una setta, in cui sono coinvolti i suoi antenati, che opera un macabro rituale presso la Gran Madre torinese, nota in ambito ermetico come presunta custodia dei segreti del Graal.

La storia si dipana così tra Savoia e Monferrato, tra scenari torinesi come l’Accademia Albertina e luoghi misterici come l’Abbazia di Hautecombe, sepoltura della dinastia sabauda e un tempo sede di una presenza cistercense.


Ne emerge un sistema occulto, religioso e politico che trama nell’ombra per aumentare il proprio potere, nella migliore tradizione di un certo thriller esoterico.


I Misteri dei Monaci e dei “Massoni” citati nel titolo, insomma.
Anche se Canavese ribadisce che si tratta di un lavoro di pura fantasia.

Del resto, la massoneria storica nasce proprio dalle corporazioni muratorie al servizio dei templari, ma anche dei monaci cistercensi e della loro comune “crociata di pietra” per ricoprire l’Europa di luoghi sacri. Al suo interno, secondo il mito della massoneria iniziatica moderna, confluiranno i templari nel 1313, allo sciogliemento dell’ordine, continuando un operato simbolico forse in rapporto, appunto, con frange del monachesimo, a sua volta visto a volte come erede dei segreti dei druidi.

Rimandiamo dunque i lettori all’opera di Canavese, in attesa che l’autore si occupi in una futura opera, come accennato nella serata, anche dei misteri di Mondovì.