Involontario narciso di Ugo Mauthe

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Dalla prefazione di Daìta Martinez

Il poeta non si lascia trainare dall’inganno dell’apparire, cerca, invece, il tremito dei passi, lo stupore di fronte a una lacrima, il suo farsi essenziale nella concretezza di un agire maturato oltre il limite del dicibile discusso con la sua alterità, alternativa di un dialogo ricercato nello spazio di una parola intesa a dimorare nella matrice del tempo.

Dalla postfazione di Giuseppe Manitta

Una possibile chiave di lettura per immergersi in involontario narciso di Ugo Mauthe potrebbe essere quella di partire a ritroso, ovvero di tenere a mente la domanda insita nell’epilogo della raccolta: chi sono? Punto interrogativo complesso, ma essenziale per poter dare alla propria esistenza un senso. Infatti i l problema non è tanto uello di essere o non essere, ma chi, come, dove, quando siamo e, in fondo, perché… Nonostante tutto, però, si è costretti a guardarsi come Narciso, nell’inattuabilità gnoseologica. 

Da Involontario narciso (Il Convivio Editore 2023)

la memoria dei sogni

i sogni ricordano
ricordano altri sogni
a matriosca montati
e tutti fino all’ultimo
in noi s’addentrano
noi che ci sogniamo
veri

*

le finestre che si fronteggiano
di vista si conoscono
frequentano attempati corsi
di morse luminoso
ma farebbero loro comodo
vetrate antiriflesso
loro nel loro intimo infrante
per il senso di colpa
d’aver lasciato entrare il fuori

*

1953

non c’eravamo alla festa del mondo
nati a gazzosa svaporata quando
i vestiti buoni erano macchiati
il rock ’n’ roll ha unito i molli corpi
western e pop corn ci hanno battezzato
quel giorno il mondo era di buon umore

*

sulle rive di un lago scuro
niente letterarie memorie di rami
solo magri rami di memorie
niente traghettatori solo noi
terrestri navigatori
silenziosamente
grideremo una parola che non è
terra – tu spera sia cielo

Ugo Mauthe (Palermo, 1953) ha lavorato in pubblicità come copywriter, direttore creativo e docente di comunicazione. Alla scrittura pubblicitaria ha sempre affiancato quella d’espressione. In poesia ha pubblicato le raccolte Minuziosa sopravvivenza (Il Convivio Editore 2018) e Il silenzio non tace (Ensemble Edizioni 2019). In prosa, il romanzo Qunellis (Giovane Holden Edizioni 2018), una favola nera post apocalittica e post umana, e i racconti Vento Lupo e altre nove improbabili storie (Ensemble Edizioni 2020). Per i bambini ha creato Sem il semaforo magico, protagonista di Sem fa cucù (Racconti nella Rete, Edizioni Nottetempo 2017), Sem strapazza i bullazzi e Sem e la grande nevicata (Tomolo-Edigiò Edizioni, 2020-23) questi ultimi illustrati dall’art director Elena Spada. Suoi racconti, fiabe, haiku e poesie sono stati finalisti o premiati in molti concorsi ed è presente in antologie, lit-blog e web magazine.

(A cura di Silvia Rosa)