L’altro mondo di Valentina Murrocu

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Nota di lettura di Patrizia Baglione

Con un richiamo quasi all’altro mondo di Cristina Campo, in questa raccolta poetica Valentina Murrocu dissipa luoghi ed emozioni con un linguaggio del tutto originale. La realtà descritta spesso non solo è animata, ma assume sembianze umane, è fatta di ossa e carne; l’altro mondo amplifica ogni cosa perché anche “la morte nell’altro mondo è maggiore”. La Murrocu tratteggia una sorta di viaggio poetico e sociologico, cambiando di volta in volta anche la composizione del verso.

L’opera é divisa in tre sezioni, ognuna delle quali ha al suo interno altre due parti separate.

Nello sguardo rosso una forte frammentazione prende possesso della pagina. L‘autrice affronta un tema molto delicato, ma lo fa con un tocco leggero di versi quasi lapidari (“questo presente ricordato,/ coscienza di madre interrotta,/ sangue scuro denso negli slip”). Il linguaggio assume un tono più schietto e dissacrante: parole come pallottole a colpire il centro.

Murrocu esamina gesti e sguardi umani attraverso la lente della poesia. Attenta ai particolari attinge ai discorsi fatti in metropolitana, agli spostamenti dall’altra parte del vetro (“il soggetto dice io solo come maschera; la maschera è estesa agli altri soggetti; tutti i soggetti dicono io. essere visti per come si è già stati”). In questa sezione, la parola diventa più prosaica: il verso orizzontale ruba lo spazio da una parte all’altra del foglio, vengono abolite le maiuscole, la lettura si fa ininterrotta.

Colpisce davvero molto la cifra stilistica dell’autrice, l’uso della strofa è sempre libero, ma nella prima sezione la parola acquisisce quasi il tono di un madrigale, con terzine e quartine divise da distici e versi singoli. Forte è l’uso di enjambement (“ La ragazza ha smesso di guardare per una/ visione altra,/ l’occhio come un’angoscia dentro i capillari,/ l’uomo/ adulto dorme sul divano”) e ancora, enjambement e anadiplosi insieme (“Quindi la vita o la morte, la morte nell’altro mondo/ è maggiore, la visione lungo la parete è la vera/ mente”).

Quello della Murrocu si presenta come testo di ricerca del linguaggio poetico, che sonda tutti gli aspetti della condizione umana, attraverso occhi attenti anche alle più tenui sfumature.

Da L’altro mondo (Vita Activa Nuova APS 2023)

La metro nella calotta della mente,
un discorso come un corpo che galleggia,
guardare dal vetro i passanti scomposti sui sedili:

quando immetto il mio organismo nel binario
vedo gli altri
come viventi aperti, sono morti.

La vista, credevo, la visione dall’occhio
che non vede è una luce ampia contro gli oggetti,
giusto e sbagliato convergono nell’intero»,

Milano è un grande insetto nell’aria statica.

*

c’è una bambola con la testa fracassata nel mezzo
del sogno: in sogno la testa rotta di una bambo-
la parla con il vestito rispettoso della mente che
l’ha pensato. se sa cucire, se parla non nomina
il cibo o l’ago, soltanto li distrugge, li rende esi-
stenti, ma per poco. c’è una ballerina che parla
tante lingue, non so se sa cucire, ma il ballo che
la tiene in vita è già un cucire, un tenere come
una distanza.

ciò che traduciamo è il senso della morte
*
i piatti nel lavello in Via Kramer sono indice di
una mediocrità piana come i residui di sangue
mestruale sulla tazza: il soggetto che agisce una
tragedia minima, lo sperma sulla tuta, il velo
che si squarcia in metropolitana a Gessate, op-
pure lo spazio tra l’arredamento

e il mondo interno, nominare il corpo svuotando-
lo di senso: «se vivere è percepire,
la somma dei soggetti è una proprietà, come uno
spasmo nel sonno, l’angoscia del risveglio»,

la rimozione come scarto o accrescimento.

Descrizione della casa editrice

L’altro mondo è una raccolta poetica di Valentina Murrocu, vincitrice del Premio Internazionale di Poesia Rilke, per l’Inedito, 2022. La Giuria ha trovato originale e personale il contributo che Murrocu ha dato alla ricerca di una soluzione del conflitto perenne tra l’io che osserva e l’io che pensa, ovvero tra la realtà di quello che comunemente osserviamo come “reale” e le proiezioni della mente.

Con un dettato innovativo e personale la giovane autrice affronta numerosi temi contemporanei, dalla indagine sul soggetto alla relazione con l’altro/a, alla dimensione “mondo”, alla comunicazione, alla vita minuta nelle città, nelle case, le masse, i corpi, le tecnologie, la campagna, dislocando lo sguardo, cercando punti diversi di osservazione e di discorso, nell’analisi, nell’ascolto, nella parola scandagliata, nella sintassi disarticolata e ricomposta.

Gli oggetti d’uso quotidiano assumono rilievi e significati altri nella percezione minuziosa dei luoghi, degli stati di coscienza, della memoria, così gli organi sensoriali e la mente stessa, aprendo spazi sottili, dispositivi di rifrazione che espandono lo sguardo e connessioni sghembe tra i viventi. Un lavoro compiuto e di sicuro interesse.

Valentina Murrocu (1992) si è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università di Siena; vive a Nuoro e tiene un laboratorio di poesia contemporanea in un centro diurno. La sua raccolta poetica d’esordio, “La vita così com’è” (Marco Saya Edizioni 2018) è stata segnalata al 33° “Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano”, edizione 2019. Ha vinto la seconda edizione (2020) del “Premio Letterario Nazionale Gianmario Lucini”, per l’inedito; ha partecipato alla dodicesima edizione (2021) di RicercaBo. La raccolta “L’altro mondo” è risultata vincitrice del “Premio Internazionale Rainer Maria Rilke”, edizione 2022 ed è stata pubblicata da Vita Activa Nuova. Collabora con “Poesia del Nostro Tempo” e con il blog “Recensire il Mondo”.

Patrizia Baglione è nata ad Arpino (Frosinone) nel 1994. Fa il suo esordio nel 2019 con “La mia voce” (Quid Edizioni). Nel febbraio 2020 pubblica, con la casa editrice Kimerik, la sua seconda silloge dal titolo “Malin- conia delle nuvole”; quest’ultima è stata presentata su Rai Radio Live. Negli ultimi anni ha ricevuto alcuni riconoscimenti, come il Premio alla Cultura al “Kalos” 2020. È inoltre giurata del concorso artistico letterario “Autori Italiani 2021”. È stata inserita all’interno della rivista letteraria “Transiti Poetici” a cura di Giuseppe Vetromile. Dal 2022 è all’interno di “Atlantide – Centro studi Nazionali per le Arti e la Letteratura”.

(A cura di Silvia Rosa)