I demoni dell’accidia nel romanzo di Paola Musa

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PAOLA MUSA

«Dopo essersi rotolata più volte su se stessa, a un certo punto si è tirata addosso il lenzuolo con violenza, nell’ostinato tentativo di rannicchiarsi in un luogo e uno spazio inaccessibile per poter dormire, annullarsi. Non ci è riuscita subito. Si è alzata ben tre volte per scendere in cucina a bere qualcosa e a fumare una sigaretta. Ogni volta che rientrava in camera, nel buio sentivo il suo sguardo pugnalarmi la schiena e al contempo avvertivo un sospiro acre di fumo misto a un sentimento impastato che assomigliava all’autocommiserazione, tiepida però, quasi forzata. Naturalmente io ho fatto tutto il tempo finta di dormire.

Sono rimasto immobile, senza riuscire ad assopirmi neanche un istante, e non solo perché avevo compreso chiaramente la sua decisione. Pensare mi costava fatica, ma qualche riflessione ero pur costretto a farla.

È un periodo pesante, sotto tutti gli aspetti. Mi manca la mia polvere d’angelo. Non posso quasi più uscire da casa per andare dove mi pare. Gli affari vanno male. Yasmina, quella pazza, non ne vuole sapere dei miei problemi, ha già i suoi. Antonio è svanito nel nulla. Mi sta franando tutto addosso. Avverto tutti i campanelli d’allarme, ma non riesco a far altro che restare immobile, a guardare nel buio, come uno spettatore disincantato, la mia rovina.

Così dopo circa mezz’ora sono venuti a visitarmi gli scenari del passato, perché quelli del futuro li avevo liquidati troppo in fretta e perché trattenersi nel presente nell’ora del riposo può essere insopportabile anche per chi è avvezzo al tedio. Ho pensato che fosse naturale, pur nella mia incapacità di soffrire del momento, trascinarmi indietro, fino all’inizio della nostra storia».

***

Lorenzo Martinez, un ricco quarantenne cocainomane, prende atto una domenica di giugno che quattro fatti lo minacciano: sua moglie l’ha lasciato, la sua azienda è in difficoltà economiche, la sua amante lo tradisce, il suo socio e amico Antonio è scomparso.
Incapace di ricordare che cosa è accaduto, sfugge continuamente alle emozioni più profonde cercando, come ha sempre fatto, soltanto eccitazione o annientamento, permettendo così a una serie di personaggi di cucirgli addosso un delitto che lui non è sicuro di aver commesso.
L’ora meridiana racconta in una cornice contemporanea i demoni dell’accidia, quel «vorticare catatonici e depressi nella frenesia di un’esistenza votata infine all’effimero», espressione di un vizio capitale ancora attualissimo.

Scrittrice, sceneggiatrice, poetessa, Paola Musa vive a Roma. Ha ottenuto diversi riconoscimenti in ambito poetico. Collabora da anni con numerosi musicisti come paroliere. Ha firmato diverse canzoni per Nicky Nicolai con Stefano Di Battista e Dario Rosciglione. Per il teatro ha composto le liriche per la commedia musicale Datemi tre caravelle (interpretata da Alessandro Preziosi, musiche di Stefano Di Battista) e La dodicesima notte di William Shakespeare (per la regia di Armando Pugliese, sulla musica di Ludovico Einaudi).

Ha scritto con Tiziana Sensi la versione teatrale del suo romanzo Condominio occidentale, portato in scena da attori vedenti e ipovedenti in importanti teatri romani, e al Festival internazionale Babel Fast di Targoviste (Romania). Lo spettacolo ha ottenuto la medaglia dal Presidente della Repubblica e la menzione speciale per il teatro al “Premio Anima”. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo, Condominio occidentale (Salerno Editrice), selezionato al Festival du Premier Roman de Chambéry e al “Premio Primo Romanzo Città di Cuneo”. Condominio occidentale è diventato un tv movie per Rai 1 con il titolo Una casa nel cuore e con protagonista Cristiana Capotondi (2015). Nel giugno 2009 è uscito il romanzo Il terzo corpo dell’amore (Salerno Editrice) e nel marzo 2012 la sua prima raccolta di poesie, Ore venti e trenta (Albeggi edizioni). Con Arkadia ha pubblicato nel 2014 il romanzo Quelli che restano e nel 2016 Go Max Go, biografia romanzata del sassofonista Massimo Urbani.

Nel 2017 ha pubblicato la silloge di poesie Anse di memoria (Macabor editore), un’esplorazione di quanto rimasto delle sue radici sarde.

Paola Musa in Margutte:
Anse di Memoria di Paola Musa
Mi spezzo alla luminosità perduta