Pietro Ingrao, le occasioni perdute della sinistra italiana.

Pietro Ingrao copertinaSERGIO DALMASSO
Quando un dirigente politico muore avendo superato i cento anni di età, è naturale pensare che le fasi che ha attraversato, i temi sollevati… appartengano ad altra epoca. Nel caso di Ingrao, la cui vita vede un continuo intreccio tra impegno politico/partitico e grandi interessi culturali, questo è parzialmente vero, ma il suo percorso complessivo può essere letto come una sorta di biografia della sinistra italiana, fa tornare alla mente nodi vivi nella carne di tanti militanti e soprattutto ripropone la questione della storia controfattuale, cardine dell’interrogarsi di Lucio Magri nel suo splendido Il sarto di Ulm, centrato sulla possibilità di una rinnovata identità comunista, oggi e su quali strade avrebbe imboccato il nostro paese se il PCI avesse risposto in altro modo alla spinta dei movimenti di massa negli anni ’60 e – ancora negli anni ’80 – avesse rifiutato la svolta di Occhetto.

Leggi la versione integrale del breve saggio di Sergio Dalmasso: Pietro Ingrao, le occasioni perdute della sinistra italiana.