Vita Riflessa

vita riflessa

GIORGIA DE CAROLIS

La realtà del mondo e il realismo della finzione.

Esiste questa realtà, e fino a che punto è indipendente dal modo in cui i media ne parlano o la rappresentano? È possibile una rappresentazione non manipolata, quando il medium incide inevitabilmente sulla realtà che rappresenta? Quando si può parlare di distorsione, e quando invece l’intervento dell’osservatore ci può ancora apparire una fedele “presentazione” delle cose?

Sarà inaugurata venerdì 16 ottobre alle 18 presso l’associazione Casa Asso di Coppe in via Gioberti, 4 ad Alba (CN) la mostra fotografica di Bruna Bonino dal titolo “Vita riflessa”.

L’installazione contiene una serie di immagini semplici e curiose: persone riflesse in una vetrina, uno specchio, una pozzanghera, contorni immaginati dietro un vetro, uno scroscio d’acqua. Riflessi che diventano più veri del vero?

Come un’immagine allo specchio, una fotografia non è indipendente dalla realtà: non produce propri oggetti, ma consente di osservare degli oggetti che si suppone esistano davvero, e che la fotografia rende accessibili in un modo e in una prospettiva che altrimenti non sarebbero disponibili. Proprio per questo, curiosamente, dal punto di vista dell’ottica le immagini che vediamo in uno specchio non sono immagini reali (come quelle di un disegno) ma vengono dette immagini virtuali, cioè immagini che in qualche misura non hanno una loro autonomia

Lo specchio non illude né inganna sul mondo, ma solo sugli osservatori.

La fotografia, come scriveva Andrè Bazin, imbalsama il tempo, lo sottrae alla sua corruzione e soddisfa il bisogno fondamentale della psicologia umana: la difesa contro l’inevitabile scorrere delle ore. Nelle foto vediamo vite arrestate nella loro durata, liberate da loro destino.

All’origine d’ogni impulso ad idealizzare la realtà c’è, quindi, un riflesso. Poi c’è il riflesso del riflesso che è la fotografia. Lo specchio, quindi, sembra mirabilmente accompagnare la perpetua vicenda delle mutazioni e l’illusorietà delle forme, soggette a continui cambiamenti, in una continuità quasi organica che lega l’uomo alla propria natura.

Presa conoscenza del nostro sembiante, lo specchio ci accompagnerà per tutta la vita, dalla prima riflessione alla quotidiana constatazione della nostra lenta, fatale metamorfosi, fino al disfacimento.

Questa mostra ama definirsi una non-mostra, in quanto il suo intento non è “esibire” ma dialogare ed invitare alla riflessione e all’osservazione in profondità.

“Vita Riflessa” invita gli spettatori a riflettere sul senso della parola “riflesso”, in quanto l’obbiettivo riflette un punto di vista, una realtà esteriore ed interiore. Lo spettatore è invitato a specchiarsi letteralmente in ogni immagine, ora riconoscendosi al suo interno, ora discostandosi da essa, ora proiettandovi il suo vissuto e percepirne quello del fotografo e dei soggetti immortalati.

L’effetto estetico perseguito e voluto dalla fotografa nella composizione delle sue fotografie non è il riflesso della realtà ma la realtà di questo riflesso. Lo spettatore davanti alla fotografia diventa un tutt’uno con essa, in un gioco di riflessi in cui non è più possibile parlare di un soggetto che guarda e di un oggetto guardato. Siamo il riflesso del mondo in cui viviamo o il mondo è un riflesso della nostra interiorità?

RIFLESSI NELLA POZZANGHERA
La pozzanghera la detta il cielo.
Il momento lo sceglie l’artista fotografo…
Ma il cielo è il grande protagonista.
Sono belle le immagini riflesse nelle pozzanghere
sembrano dipinti su tele dalle strane forme
A volte sono nicchie a volte stradoni.
Il ritratto riflesso dall’acqua della pozzanghera o del fiume
rinnova il mito di Narciso e rende il viso riflesso
un alter Ego spesso difficile da decifrare…
Quasi come nello specchio.
ROBERTO FENOCCHIO

La mostra resta aperta dal 16 al 30 ottobre 2015 con i seguenti orari:
venerdì dalle 16 alle 19 – sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

Uno sguardo particolare, Bruna Bonino e la fotografiabb