Gli Spaventapasseri di Sara Comuzzo

copertina Comuzzo

SARA COMUZZO

Sera

Ci sono così tante soluzioni al mondo
che è solo questione di trovare quella giusta.

Ricordi quando pescare accadeva solo con un filo?

/

A scuola non hanno mai parlato del paradiso…

eppure, durante quei lunghi viaggi
sui carrelli dei supermercati,
nevicava
come se qualcuno stesse grattugiando le nuvole.

Ora
le barche vanno a cercare parcheggio nel porto.

Tu per strada, ti sbracci.
Forse qualche taxi noterà la tua mano alzata.

Non ho mai imparato
ma ho capito:

si ama la persona con cui si aspetta faccia sera.

*
Lily & John

Un buco nero ti inghiotte e poi ti risputa fuori
lavato con Perlana.

Non volevo che andasse tutto a puttane.
È semplicemente successo.

Ti credo ma crederti non cancella il naso rotto,
il cristallino frantumato, la mascella spostata.

Non ho mai capito perché
tra tutti i posti in cui potevi colpirmi
sceglievi sempre la faccia.

*

Emily
 
Le balene sono vicine.
Si riesce a sentirle salire in superficie solo per respirare.

Quell’abisso:
la differenza tra la promessa e la verità.

Ti spogli come se fosse una conclusione
invece che un’allusione.

Attenzione: chi va nel fango si sporca. 

Titoli di coda si arrampicano nel buio.
Spezzi tutte le ossa di un pupazzo di pezza.

Non hai problemi con i cambiamenti,
ma non ti piace esserci quando avvengono.

Vorresti solo…
qualcuno che ti tenga un posto
alla recita della scuola.

Tutto va a rotoli.

C’è stato un momento
in cui ti sei liberata dalla vita
che gli altri volevano per te.

*

Stephen

Mi hai riaccompagnato a casa con lo sguardo
e mi hai detto di finirla
di raccontare cazzate sulle stelle
tipo che sono belle anche senza luna.

Mentre lecchi la tua birra
come fosse un cono gelato;
l’odore di lavanda inonda le strade
la bava dei gabbiani incolla il cielo.

Mi insegni:

I polsi devi tagliarli in verticale
se vuoi avere l’effetto sperato.
Parola di scout.

E poi aggiungi:

In campeggio si può affogare
se piove molto,
e finire come certi insetti
che non sanno nuotare
nelle lacrime dei fiori.

Sara Comuzzo, Invitare gli Spaventapasseri a Ballare, Brè Edizioni, 2023

I protagonisti di Invitare gli Spaventapasseri a Ballare sono per la maggior parte tossicodipendenti, spesso con disturbi psichiatrici, e/o schizofrenici. Sono persone realmente vissute, in città reali o immaginarie, per strada o in ostelli per senzatetto. Gente che si ama spaccandosi bottiglie in testa; che si apre i polsi; che si beve l’anima o che si fionda nel reparto giocattoli solo per disossare gli orsacchiotti.

La raccolta ambisce a tracciare brevi ritratti delle loro vite disintegrate e vissute ai margini, in bilico fra realtà e allucinazione, umanità e violenza, follia e noviluni. Continuando il viaggio già intrapreso nell’opera precedente che sviscerava l’essenza post- moderna della figura del Clown, queste poesie intavolano un retroscena post-apocalittico per scavare tra i brutti sogni e le cose non dette; fotografare nani sulle spalle di giganti; incendiare i pupazzi di neve; controllare il polso ai peluche; cercare le vene alle bambole e guardare gli spaventapasseri correre a perdifiato come cavalli- fantasma ubriachi.

Molte scene sono state prese dall’esperienza lavorativa in un centro di accoglienza per emarginati nel quartiere dublinese di Drumcondra e in un rifugio per donne tossicodipendenti vittime di violenza, ubicato a St Aubyn’s Road, a Brighton, in Inghilterra.

Seguendo la composizione di un’opera teatrale in cinque atti preceduti da un prologo e seguiti da un epilogo, questa biografia di fiori di carta e manichini delinea le spaccature e i tagli dell’esistere. In questo stare al mondo investito da una proiezione di costellazioni in una galassia di stelle cadenti, sopravvissuti e spacciati si sballano e conquistano la pista.

Ecco le loro storie.

Sara Comuzzo (Udine, 1988) ha pubblicato sette raccolte di poesie e una di racconti. Sue poesie appaiono su siti, riviste e blog letterari in Italia e all’estero e sono state tradotte in portoghese, spagnolo, russo e inglese. Come critica e traduttrice cura la rubrica Having a Coke with You – Bere un Coca con Te per la rivista Pioggia Obliqua.
Ha studiato letteratura moderna e studi di genere alla Sussex University con una tesi sul teatro di Sarah Kane.

(A cura di Silvia Pio)