Prendi questo valzer, Leonard Cohen (una traduzione)

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SILVIA PIO (traduzione)

A Vienna ci sono dieci belle donne
una spalla dove la morte viene a singhiozzare
un salone con novecento finestre
un albero dove le colombe vanno a morire
un pezzo strappato al mattino
ora appeso nel museo del gelo

Ahi, ahi, ahi, ahi,
Prendi questo valzer, questo valzer
prendi questo valzer con la morsa del cielo

Ti voglio, ti voglio, ti voglio
su una sedia con un giornale morto
nella grotta sulla punta del giglio,
in un atrio dove l’amore non si è mai sporto
in un grido pieno di passi e sabbia
su di un letto dove la luna ha sudato

Ahi, ahi, ahi, ahi
Prendi questo valzer, questo valzer,
prendi in mano il suo dorso spezzato

Questo valzer, questo valzer, questo valzer, questo valzer,
con il suo alito di brandy e morte
che trascina la coda nel mare

C’è una sala concerti a Vienna,
dove la tua bocca è stata ben recensita
c’è un bar dove i ragazzi han smesso di parlare
perché condannati a morte dalla vita
ah, ma chi è che si arrampica sulla tua immagine
con una ghirlanda di lacrime tagliate di fresco?

Ahi, ahi, ahi, ahi,
Prendi questo valzer, prendi questo valzer,
prendi questo valzer, che muore burlesco

C’è una soffitta dove giocano i bimbi
dove presto dovrò giacere con te
in un sogno di lanterne ungheresi
nella dolce foschia delle ventitré
vedrò ciò che hai incatenato ai tuoi dolori
le pecore e i gigli di neve dei tuoi vivai

Ahi, ahi, ahi, ahi,
Prendi questo valzer, questo valzer,
questo valzer con il suo “non ti dimenticherò mai”

Questo valzer, questo valzer, questo valzer, questo valzer,
con il suo alito di brandy e morte
che trascina la coda nel mare

E danzerò con te a Vienna,
mi vedrai travestito da fiume
il giacinto selvatico sulla spalla
la mia bocca alla rugiada delle tue cosce
e seppellirò la mia anima in un album
con le fotografie e il fiore precoce
consegnerò all’inondazione della tua bellezza
il mio violino da poco e la mia croce
e tu m’implicherai nella danza
nelle pozze a cui il tuo polso resiste

O mio amore, mio amore
prendi questo valzer, questo valzer,
è tuo ora, è tutto ciò che esiste

Il video della canzone originale si trova qui.

“Take This Waltz” di Leonard Cohen, cantautore canadese, uscì nel 1986 in un album in onore di Federico García Lorca intitolato Poets in New York e come singolo. In seguito venne inserita nell’album I’m Your Man del 1988, con un arrangiamento di violino e la voce di Jennifer Warnes.

Il testo è una libera traduzione in inglese della poesia “Pequeño vals vienés” (Piccolo valzer viennese) di Lorca, uno dei poeti preferiti da Cohen, pubblicata nella importante raccolta Poeta en Nueva York.

In numerosi concerti e interviste Cohen ha raccontato l’influenza che le poesie di Lorca avevano avuto sulle sue canzoni, dicendo che la traduzione del valzer aveva richiesto più di cento ore di lavoro (centocinquanta secondo un’altra fonte).

Nonostante alcuni dei versi siano abbastanza oscuri, l’atmosfera della canzone avvolge l’ascoltatore e lo trasporta nell’ambientazione viennese di una lobby, una sala concerti e una soffitta dove tutto è possibile: il museo del gelo, le mandibole del valzer (che non sono presenti nella mia traduzione) e la sua coda trascinata nel mare, la punta del giglio, il sudore della luna, il travestimento da fiume, ecc. Il valzer potrebbe essere semplicemente una canzone d’amore farneticante.

Riguardo alla traduzione in generale, ci sono due scuole di pensiero: quella che richiede una versione letterale, che spesso risulta in una traduzione fedele ma brutta, e quella che contempla la libertà del traduttore di produrre una versione bella ma infedele. Entrambe hanno limiti e svantaggi, come si può immaginare, e la conclusione è che tradurre ciò che l’autore intende è sempre impossibile.

Cohen ha fatto una traduzione libera della poesia di Lorca, e ci ha messo un sacco di tempo, ed io mi sono permessa di fare la mia versione altrettanto libera in italiano, mettendoci un po’ meno perché non dovevo rientrare nei tempi musicali.

In rete ci sono ormai le traduzioni letterali di tutte canzoni in lingua straniera, sono fedeli ma brutte. Questi miei esperimenti intendono ricostruire almeno in piccola parte la bellezza dell’originale.

Riguardo al lavoro in questo genere di traduzione si vedano i seguenti articoli:
La pietra rotolante di Dylan
Quando verrà la rivoluzione
Tradurre l’impossibile: i 50 modi di Paul Simon
Da entrambi i lati, Joni Mitchell (una traduzione)

Per un discorso generale sulla traduzione si veda:
Il traduttore va in battaglia
Consigli a un giovane traduttore

(L’immagine è un fotogramma  del video)