L’America in Piazza

14650233_10155419931687942_3583271374993612154_n

LORENZO BARBERIS

Torna in questo novembre, in una mostra organizzata da ArteAtelier presso il Caffè Bertaina, l’America di Sergio Bruno in paesaggi che ritraggono l’America rurale, quella della Route 66, quella dove Trump ha vinto. Luoghi e colori cui Bruno torna spesso, volentieri, e di cui abbiamo più volte scritto qui su Margutte a partire dalla mostra del 2013, la prima recensita dalla rivista (vedi qui).

14642193_10155419929202942_5346139611741343844_n

14717110_10155419926687942_7400961935608863797_n
14925470_10155488791212942_2407449385911012513_n
Numerosi i paesaggi, luoghi sognati, sognanti, surreali forse: i luoghi del “non esistere” cari all’autore. Nella mostra appaiono anche tre ritratti, una relativa novità di questa esposizione (altri volti erano apparsi, ad esempio, nella mostra sul Messico, dell’anno scorso). Ma qui si tratta di volti sofferenti, volti scavati dal conflitto e dalla guerra, come denuncia anche il titolo comune ai tre lavori: “Ferite”.

14263963_10155283355367942_9135300208332286960_n 14264927_10155283364762942_3539064778023632096_n

14322392_10155283362872942_2127079427682561412_n

Lavori caratterizzati da un segno deciso, più astratto per certi versi del paesaggio, con un colore cupo e acceso a un tempo stesso.

14963210_10155476094752942_2945959774907137615_n

Qualcosa in questi volti, nel segno, ricorda anche le astrazioni di Sergio Bruno, di cui è esposto in mostra anche un esempio.

Bruno tornerà al Bertaina anche a dicembre, con una mostra a tre assieme a Bruno Capellino e Claudio Bertaina; in seguito, nei progetti dell’ArteAtelier anche in vista una collaborazione con l’artistico di Cuneo, per portare a Piazza, presso i locali dell’associazione, i migliori lavori degli allievi della scuola cuneese.