Sulle ali della bellezza

Samarelli

Don Girolamo (Gino) Samarelli

La ricerca musicale di Digressione Music

Don Girolamo (Gino) Samarelli nel giugno del 1979 è stato ordinato sacerdote e subito si è messo al servizio di coloro che vivevano nella periferia di Molfetta celebrando Messa in un garage. Vuole raccontarci qualcosa di quel periodo?
Marcando le date, mi chiede di parlare della mia giovinezza: entusiasmi, passioni, progetti soprattutto. In realtà la parrocchia arriva precisamente 10 anni dopo, nel 1989; prima la segreteria in episcopio con Mons. Garzia e poi la direzione del settimanale locale “Luce e Vita”. Tra le pieghe, i quadri e gli studi teologici greco bizantini. Di parrocato nemmeno il sospetto. Tra i più, la mia personalità era più vicina ad un visionario che ad un clericale né potevano ingannare i miei quadri “concettuali” e le mie scelte musicali (King Crimson, Robert Fripp, Pink Floyd); cosa vuole, le strade di Dio sono sempre imprevedibili!
Tutto cambio nel 1989, vescovo don Tonino Bello. Infatti, si doveva provvedere ad un parroco nella periferia di Molfetta, senza chiesa né dote, e don Tonino non sapendo a chi altri bussare, mi chiese la gentilezza di aiutarlo accettando quell’incarico, che di nobile e di grande aveva soltanto il servizio.
A monte i progetti, i sogni; a don Tonino non si poteva dire di no. E così per sei mesi, ho fatto il parroco un po’ per strada un po’ in macchina. Poi finalmente un locale da prendere in fitto e adibirlo a parrocchia “tutto compreso”: aula, uffici, catechesi, sala giochi, tutto in uno; in un condominio, sotto le case. Don Tonino era entusiasta di quella collocazione: sentiva i rumori dei passi, degli scarichi, anche le urla a volte: una vera casa dentro le case, una chiesa domestica.
Così per 25 anni. Tanti, per costruire una comunità in piena espansione ed in previsione un nuovo complesso parrocchiale, realizzato nel 2013, per servire 13.000 persone. Ancora oggi spesso mi domando se don Tonino avrebbe “amato” questo enorme complesso parrocchiale con un palazzo di tre piani per la catechesi ed un’aula liturgica per 500 posti, forniti di impianto di raffrescamento e riscaldamento: chissà. Intanto mi illudo di accontentarlo, preferendo ancora oggi stare al freddo d’inverno e al caldo d’estate, abituato come sono stato da 25 anni di interrato gelido ed umido, senza termosifone né condizionatore; e mi punisco, facendomi carico di un mutuo trentennale il cui pensiero mensile non mi permette di dormire bene, ma in compenso mi garantisce lunga vita per poterlo estinguere.

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Don Girolamo (Gino) Samarelli

Il suo amore per la musica quando è nato?
Non sono un musicista ma nei ricordi liceali c’è l’immagine di un ragazzo che dipingeva con la musica e conservo ancora oggi uno dei primi sintetizzatori della Yamaha con cui scrivevo e componevo “musica”, con licenza e benevola comprensione di chi la musica la fa davvero. Non era la musica ad interessarmi, bensì la pittura: tutto questo fino al parrocato. Ciò nonostante, la collezione dei vinili e poi dei CD, italiani e stranieri, tradisce ancora oggi un amore sincero e disinteressato per questa nobile arte dell’anima.

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Don Tonino Bello

Don Tonino Bello affermò che «il tempo non è denaro. È spazio per l’amore». È l’amore per la sua gente, per i giovani, per la sua terra che le ha suggerito di promuovere l’etichetta indipendente “Digressione Music”?
Detto così, mi sembra un impegno troppo gravoso. L’amore è un mistero troppo grande per costringerlo in un progetto. L’etichetta nasce in un secondo momento; tutto è partito dall’idea di dare forma alle idee che si agitavano nel mio pensiero e che non trovavano più espressione nei quadri. Il contenitore perfetto fu la rassegna annuale “Sulle ali della bellezza”, una rassegna tematica durata 5 anni e che ha spaziato dalla mistica alla follia, dalla Pietà alla Terra Santa. Ho sempre pensato, organizzando la rassegna, di estinguere un debito di riconoscenza nei confronti dell’arte che così generosa sentivo dentro e intorno a me; un debito pagato caro per la qualità degli eventi proposti e per l’arditezza dei temi affrontati.

ali10Non posso non ricordare, a questo proposito, l’esecuzione della danza del Samā dei dervisci roteanti di un gruppo turco osservante nella Cattedrale di Molfetta: fu scandalo per molti, vescovi compresi; intanto oggi assistiamo alla prima visita del Papa in una Moschea!
Continuo ancora a pensare che la mia terra di Puglia e l’intera Italia, meritino una grande attenzione sul piano culturale e nonostante la crisi economica e la trasformazione tecnologica e comunicativa, ha ancora senso avventurarsi nell’esperienza discografica. Certo, le scelte si pagano e l’autonomia e la libertà costano care: bisogna crederci. Ed io ci credo.

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Compagnia “Frammenti di luce”

Quali progetti e desideri caratterizzano il futuro di “Digressione Music”?
Se da un lato si va consolidando sempre di più e sempre meglio l’attività discografica, soprattutto su progetti di ricerca, dall’altro prende corpo l’attività di produzione cinematografica.
È in uscita un cd monografico dedicato ai quartetti di Filippo Trajetta, un compositore italiano, figlio del celebre Tommaso, emigrato in America nel 1800 dove ha poi fondato i Conservatori di Boston e Filadelfia ed è stato consigliere dei presidenti Madison e Monroe.
Stiamo lavorando su due importanti ed impegnativi progetti discografici; il primo, “Svegliare l’aurora”, un progetto originale, scritto da Silvestro Sabatelli sulle suggestioni del testo di don Tonino Bello “Maria, donna dei nostri giorni”, che diventerà anche uno spettacolo-meditazione affidato alla Compagnia “Frammenti di luce”. Il secondo, commissionato a Vittorio Pasquale, tratteggia in sette movimenti le sette opere di misericordia. Su questo disco si cimenteranno poi sette registi con sette minuti di girato ciascuno. Il risultato sarà un film.
Nei prossimi giorni giriamo il cortometraggio “Valzer”, soggetto e regia di Giulio Mastromauro e Alessandro Porzio sul delicato tema della fecondazione assistita in una coppia omosessuale.
Resta ancora un sogno, la realizzazione del film sulla vicenda del “Francesco Padre”, un peschereccio molfettese che nella notte tra il 3/4 novembre 1994 fu mitragliato e successivamente affondato, uccidendo i cinque uomini di equipaggio e il loro cane: i corpi non furono deliberatamente recuperati, la verità fu negata e la giustizia calpestata.
Questi sono gli impegni programmati per il 2016/17 mentre si preparano le nuove uscite degli Os Argonautas, Rita Zingariello e Camillo Pace.

etichetta

http://www.digressionemusic.it/

In copertina una fotografia di Mimmo Pucciarelli