Messaggio in bottiglia da Emma Goldman

Message in a bottle evidenza

Messaggi in bottiglia sono citazioni provenienti da persone del passato, che hanno ancora qualcosa di importante da trasmettere oggi.

Emma Goldman (27 giugno 1869, Kaunas, Lituania – 14 maggio 1940, Toronto, Canada) è stata una delle protagoniste dell’anarchismo. Oltre alla specifica propaganda dell’ideale anarchico, Emma Goldman tenne diverse conferenze sull’emancipazione della donna, sull’uso dei contraccettivi ed il controllo delle nascite, al punto da poterla definire una femminista ante-litteram.

La condizione femminile mi tocca profondamente. Ho visto troppe tragedie nelle relazioni tra uomini e donne; ho visto troppi corpi devastati e spiriti distrutti dalla schiavitù sessuale della donna per non sentire nel profondo l’importanza della questione o per non esprimere la mia indignazione per l’atteggiamento della maggior parte di voi, signori miei (da: Lettera a Max Nettlau, 2 febbraio 1935)

Le emozioni legate alla sessualità e al rapporto d’amore sono tra le più intime, le più intense, le più sensibili espressioni del nostro essere. Sono così profondamente legate al corpo e alla psiche [...] che ogni relazione d’amore dovrebbe per sua stessa natura restare un fatto assolutamente privato (da: La gelosia: le cause e una possibile cura).

La donna, più ancora dell’uomo, è un’adoratrice di feticci, e benché i suoi idoli possano cambiare, è sempre in ginocchio, sempre con le mani levate, sempre cieca al fatto che il suo dio ha piedi d’argilla. Così la donna è da tempo immemorabile la più grande sostenitrice di tutte le divinità. Di conseguenza ha anche dovuto pagare il prezzo che solo gli dèi possono esigere: la sua libertà, il sangue del suo cuore, la sua stessa vita. (da: Il suffragio femminile)

La storia ci insegna che ogni classe oppressa ha conquistato la vera liberazione dai suoi padroni solo con le proprie lotte. Bisogna che la donna impari questa lezione e capisca che la sua libertà potrà arrivare fino a dove arriva la sua forza di conquistare la propria libertà.(da: La tragedia dell’emancipazione femminile)

Lo sviluppo, la libertà ed indipendenza [...] devono venire da lei e attraverso di lei. Innanzitutto dalla sua autoaffermazione come persona e non come oggetto sessuale. In secondo luogo, con il suo rifiuto di dare a chiunque dei diritti sul proprio corpo, il rifiuto di mettere al mondo figli, se non quando lo desideri; il rifiuto di essere serva di dio, dello stato, della società, del marito, della famiglia, ecc., rendendo la propria vita più semplice, ma più profonda e più ricca (da: Il suffragio femminile)

[Allora in una società libera] considereremo i figli degli altri come fossero nostri, i genitori, i fratelli e le sorelle degli altri come nostri. I legami della “casa, dolce casa” oggi possono sembrarci meravigliosi, ma quando i nostri ideali assumeranno una dimensione sociale ci sembreranno angusti, rozzi, terribilmente isolati e freddi e ristretti. Dovremo abbandonare il gruppo famigliare per respirare. Avremo bisogno di centri di irradiazione più ampi per i nostri più grandi affetti (da: The Passing of the Family).

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Disegno di copertina di Franco Blandino