La prima notte al mondo II

La prima notte al mondo

La prima notte al mondo

LUIGI FINUCCI

Le braccia hanno dei tagli
verticali. Le vene sono
impercettibili. La pelle chiara.
Manca forse un testimone
o il coraggio di decretare
la fine senza nessuno accanto.
Il pavimento è bianco come
quelle stanze asettiche:
le scapole sul muro
fanno fatica a rendersi comode.

Il coltello affonda, sussurra
l’ultimo scongiuro alla vita.
È fatta, non si torna indietro
le braccia cadono in protezione
la nuca cede alla gravità
gli occhi non vogliono chiudersi,
ma come dire alla notte
di non farsi buia?

*
Non sono mai stato in grado
di essere padre. Ho fallito
ogni sera, lontano dai sogni
dalle increspature violate.
La colpa più grave è
che nessuno se ne accorge.
Solo mio figlio porta il peso
delle mancanze, e vive
un incubo che si ripete.

Un giorno sopraggiungerà la morte
il cuore scoppierà, perdendo
il dono più sacro.
Forse, uno specchio
a maledire un’abitudine
che ha relegato a prigione
le possibilità di tenerezza.

*
La fine è vicina, tangibile.
Conto le sigarette ogni volta
rendendo i polmoni più adatti
alla morte.

La sedia è un cratere,
ascolto la neve cadere: si scioglie
sulle mie scarpe;
lo stesso cielo terso appare
così rischiarato. Lo sto lasciando
ad altri occhi.

È tutto meraviglioso
il vociare
la cadenza dei camminanti
il profumo dell’erba
le vertebre stanche. A tratti
il silenzio.

Tutto mancherà.
Anche le cose invisibili.

Luigi Finucci ha pubblicato in precedenza due libri di poesia: Le prime volte non c’era stanchezza (eretica edizioni) nel 2016 e Il canto dell’Attesa (Ladolfi Editore) nel 2018. Ha poi pubblicato anche tre libri per bambini, in rima, per la Giaconi Editore: L’aspirante Astronauta, Il paese degli Artigiani e Il mondo di sotto.
Collabora con alcune riviste e sue poesie sono tradotte in rumeno e spagnolo.
La prima notte al mondo di Luigi Finucci, Seri Editore, Macerata 2024, è un libro di poesie che invoca la solitudine. Il libro è diviso in 4 sezioni che cercano di veicolare il lettore in diverse modalità di solitudine. Una solitudine impersonale nello spazio più profondo, nell’universo sconfinato dove tutto è immobile, dove l’umano non c’è, nella prima sezione.
Si arriva alla seconda e terza sezione, dove c’è una solitudine più umana: nella seconda una vissuta dall’autore in uno dei suoi viaggi in terra d’Africa, mentre nella terza una solitudine vissuta tra le mura di casa, tra la gente. Il libro termina con l’ultima sezione che ci porta in una visione dell’autore, nello sconfinato Polo Nord.
Silenzio, morte e rinascita si intersecano in questo libro di poesie che ci porta in luogo bianco. Quanti tipi di solitudine ci sono? Quali scegliamo e quali viviamo inesorabilmente?

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