“Scrivo il niente”, il nuovo album dei Quarantena

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I Quarantena tornano sulla scena con il nuovo album “Scrivo il niente”.

Il disco viene pubblicato in digitale da Duff Records. Alla sua versione fisica, in vinile bianco, collaborano varie etichette italiane: Gasterecords, Professional Punkers, Burning Bungalow, Scatti Vorticosi, Last One To Die ed Ostia Records. Non è casuale la data di uscita: il 13 gennaio, come il pezzo omonimo dedicato al “batterista eroe”, Giuseppe Girolamo, morto nel naufragio della Costa Concordia.

Il nuovo lavoro della band piemontese vede la partecipazione di ospiti importanti: Olly Riva (Shandon, The Fire, Magnetics), Carlame (Discomostro, Skruigners) ed il sassofonista torinese Simone Garino.
In attesa del disco, i Quarantena avevano sfornato nei mesi scorsi tre singoli: “Abisso”, “Il cielo è qui” e “Genua Abscondita”. Di quest’ultima canzone, è stato recentemente pubblicato anche un videoclip, girato da Lucerna Films in una Genova di luci e tenebre.

Le coordinate musicali dei Quarantena hanno sempre portato in America, nelle cuffie da ragazzini il punk-rock e l’hardcore melodico a stelle e strisce. Per “trovare quel suono lì”, pur in chiave odierna, il mixaggio è stato affidato a Brett Romnes (Makewar, Heart Attack Man, Dogleg) al The Barber Shop Studios nel New Jersey, il master a Mike Kalajian (Bouncing Souls e Thrice, fra i molti altri) al Rogue Planet Studio. Le registrazioni erano state seguite da Mattia Cominotto, al Green Fog Studio di Genova, Olly Riva e Mattia Tedesco. I Quarantena hanno, infine, voluto giovani artisti “made in Mondovì” per l’artwork, curato da Matteo Cozzo, e le fotografie, di Giacomo Mondino.
I punk-rockers piemontesi rilasciano dieci tracce in cui si mescolano storie basate su fatti più o meno reali e testi ispirati ad altri testi, poetici e filosofici, di grandi scrittori e pensatori, italiani e non solo. Un’eterna riflessione su pezzi di vita, tante istantanee che attraverso musica e parole squarciano il velo dell’omologazione.

LE CANZONI

Il primo pezzo, nonché primo singolo pubblicato, con la partecipazione di Olly Riva, è “Abisso”, che fa da cornice a tutto il resto del disco. Perché le storie sono dei singoli, ma riescono, e possono, accomunarci tutti verso una visione più empatica del prossimo. L’abisso è, infatti, il punto massimo di caduta raggiunto da singoli e perfidi piccoli egoismi. L’inversione di marcia consiste nel distogliere l’attenzione dal proprio io egocentrico. È un tema che sta molto a cuore alla band: “Quando, pur vivendo in una comunità, si ragiona sempre come tanti io e mai come noi, non si può che sprofondare all’abisso…”.
Il cielo è qui”, secondo singolo, racconta di Daniele Nardi, alpinista, accostato a Prometeo. Eroe o solo un incosciente? La sua è quasi una sfida agli dei, in un certo senso. La scalata del Narga Parbat, in Pakistan, è un’impresa tragica che lo porta a un passo dal cielo.
A distanza di undici anni, “13 gennaio” racconta le vicende di Giuseppe Girolamo, morto durante il naufragio della Costa Concordia. Il racconto è dal punto di vista della ragazzina salvata dal batterista eroe.
L’epoca dei robot” illustra un futuro distopico e assurdo. Irreale o possibile? Saremo finalmente tutti uguali? Si chiedono i Quarantena, che consigliano la lettura di “Macchine come me” di Ian McEwan.
E da un altro libro prende spunto la title track “Scrivo il niente”: l’introduzione de “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino. Si parla della complessità nel raccontare di partigiani o eroi e di come la scrittura di questi grandi temi possa dilaniare parti di se stessi. Allora forse è meglio limitarsi a storie “facili” destinate a diventare best seller.
Montagne e maree” descrive sogni e aspirazioni. Lei adora le montagne per il senso di infinito che le trasmettono, lui invece vive nell’ansia di rincorrere il suo sogno: scrivere canzoni che possano emozionare qualcuno.
Genua Abscondita” contrappone il piano poetico e metafisico della poesia di Giorgio Caproni con quello reale e tragico del crollo del ponte Morandi. Una coltre di malinconia pervade questo terzo singolo dei Quarantena, che vede la collaborazione di Carlame (Discomostro).
La Milano di “Vicolo Miracoli”, con la partecipazione di Simone Garino al sax, è vista attraverso gli occhi di due outsider: Mimmo, un bidello, e Penda, una prostituta. È ancora malinconia che pervade la città, quella degli anni Ottanta, la “Milano da bere”, appunto, dei Gatti di Vicolo Miracoli.
Rousseau” è permeata dall’ironia. Gli studi universitari del saggio sull’origine della disuguaglianza del filosofo illuminista si scontrano con la realtà del capitalismo ed una società schiava del consumismo. Studi che sono rasi al suolo dalla figlia: l’urlare “Questo è mio!” fa parte della nostra stessa natura?
In “Addio all’Occidente”, Giulia scappa proprio da quel mondo consumista con un lungo viaggio in Oriente. L’obiettivo è vincere la sua guerra interiore. Lui, rimasto a casa, prova a combattere la quotidianità ma il pensiero di lei lo tormenta. Si ritroveranno un giorno o Giulia è ormai troppo lontana?

BIOGRAFIA
I Quarantena nascono nell’ormai lontano 2005 a Mondovì (Cuneo). L’isolamento forzato della provincia – da qui il nome – è la molla per imbracciare gli strumenti, scrivere canzoni, mettere la testa fuori grazie ai primi live. L’indole punk-rock californiana si mischia con una vena cantautorale, influenze alternative rock e sfuriate hardcore.
La band monregalese ha alle spalle tre album - “L’epoca dei sogni”, “Tre”, “I miei idoli” – e una lunga serie di concerti in tutta Italia, anche al fianco di artisti del calibro di Anti-Flag, C.J. Ramone, Punkreas, Talco, Bull Brigade.

LINE UP
Marco Giraudo, Giro: voce e chitarra
Enrico Candela, Wawi: chitarra e cori
Lorenzo Manassero: basso e cori
Romeo Rolando: batteria e cori

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TRACKLIST

LATO A
1. Abisso (feat. Olly Riva)
2. Il cielo è qui
3. 13 gennaio
4. L’epoca dei robot
5. Scrivo il niente

LATO B
6. Montagne e maree
7. Genua Abscondita (feat. Carlame Discomostro)
8. Vicolo Miracoli (feat. Simone Garino)
9. Rousseau
10. Addio all’Occidente

Link per ascoltare il disco “Scrivo il niente”

(a cura di Gabriella Mongardi)