L’individuo superfluo di Francesco Tripaldi

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FRANCESCO TRIPALDI

GLITCH DI SISTEMA
La statistica non considera
gli amori dissennati,
i cigni neri o sé stessa
quando la interroghi
con seducenti questioni
da alcolista freelance.

Se lo facesse,
l’aspettativa adattiva
tradirebbe il risultato della ricerca,
un glitch nei libri dell’Apocalisse
rivelerebbe
la peluria sull’avambraccio della Vergine,
i conti offshore degli arcangeli,
l’identità della madre surrogata del nuovo Messia.

Piani millenari compromessi
dall’idea stessa di probabilità.

Meglio non chiedersi nulla,
abbracciare il destino
con lo spirito del kamikaze
e guardare il mondo
attraverso
i misteriosi occhi rossi
dei conigli.

*

UNA MAIL AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO

Penso spesso
all’appartamento bruciato di Marina Cvetaeva,
ai dieci figli morti di Bach,
alla picnodisostosi di Lautrec;

a quanto sia semplice
ridurre tutto ad un rapporto: vittima/complice.

Immersi nel codice, ignoriamo le cause,
il clickbait decide le topiche.

Penso spesso
alla rana bollita di Chomsky,
al dibattito sul transumanesimo,
alla pecora Dolly,
alla resa finale
al processo inferenziale.

L’uomo è un cadavere iperattivo,
vive criptato
come il gatto di Shrödinger
alimentando un circolo che esclude sé stesso
dalle proprie logiche
e tu sei vittima o complice?

Francesco Tripaldi, L’individuo superfluo, LietoColle 2022

Dalla prefazione di Vincenzo Costantino Cinaski.

[…] Anche quando non si cerca destinazione, il caso gioca, con la tecnologia, a farsi coscienza e ad indicare una o più strade.
Qui entra in gioco la scelta. L’arbitrio poetico, libero da vincoli. Ogni pausa è un viaggio, ogni passo una stazione. Un viaggio che porta verso “un mondo con più mosche che santi, un mondo in cui la tecnologia faccia il tifo per l’uomo e non viceversa”.
In tempi in cui la celebrazione del fallimento dell’uomo cerca colpevoli o ragioni, in questi versi Francesco prova a de-celebrare il tutto, ragioni o colpe, cercando di tradurre un messaggio. […]

Francesco Tripaldi (27.05.1986), è un avvocato specializzato in materia di protezione dei dati personali. Vive a Milano. Ha pubblicato “Il machine learning e la notte stellata” (Collana Gialla – LietoColle Editore, 2019) e “L’individuo superfluo” (LietoColle, 2022) con prefazione di Vincenzo Costantino Cinaski. Nel 2020 compone i testi delle canzoni “Gargoyles”, “Livido” e “Mantra” per il progetto musicale “Nikita”. Suoi lavori sono apparsi in svariate riviste e antologie e risultati finalisti in diversi concorsi letterari.