70 anni di poesia

mondole-x-margutte

GABRIELLA MONGARDI
Casa solitaria

Dalla casa solitaria
non esce più alcun rumore,
si sente solo il sibilar dell’aria,
sulle finestre non v’è più un fiore.
Dinanzi alla casa
sta un pupazzo di neve:
l’ha fatto il bimbo,
prima d’andar via,
perché la casetta non soffra di malinconia.

dicembre 1961

Nei rami

Nei rami
del noce
si è impigliato
il sole

febbraio 1971

Nuvole di montagna
(allegro – andante – allegro non troppo)

Nuvole di montagna
nella musica del vento
dagli estremi della volta del cielo
si dilatano
si sfaldano
si ramificano
si fanno mani e dita protese
ad incontrarsi.

Si sfiorano
e subito
sono sospinte
via:
mutano
forma
e si dissolvono
nel sereno.

Così noi due.
Così tutti noi,
uomini-separati.
Così ciascuno, nel suo destino:
da grumo opaco di resistenze
farsi nube sottile, diafana
di luce,
che si espande
fino a dissolversi
nella volta
del cielo.

agosto 1981

Nevicata di maggio

Lentissimi
scendono
e salgono
i fiocchi
di neve
dei pioppi.

La vita si dissemina vaga
in traiettorie di danza impalpabile
contro la cupa barriera
degli ippocastani.

maggio 1991

Perle di neve

Il turbine
di neve sorprende
gli amici in cammino
sfilaccia
l’orizzonte
fa plumbeo
il pendio –
ma i passi
dispersi nel vento
l’attesa rinfranca
e riunisce…

Perle di neve –
investitura regale
per un amore
ritrovato.

ottobre 2001

Apparizione

Appari d’un tratto
tra capannoni e chiese,
dietro tralicci e case
Argentera sovrana, possente
canto della Terra,
cassaforte del Tempo.

Forze sublimi nei millenni
ti hanno forgiata impastando
fondali marini e
viscere di vulcani
in una metamorfosi
d’impassibilità.

Ma nessuno sente
il tuo silenzio,
il tuo cuore
di ghiaccio e roccia
su cui poggia
la nostra vita
dispersa,
il fragile equilibrio
dei tuoi cristalli
di granito.

marzo 2011

Solo la musica

Le storie delle cose che ho sepolto
le narrano le note
che s’intrecciano sotto le mie dita,
si rincorrono e danzano
al ritmo del mio cuore –
non più le mie parole.
Solo la musica respira
il mio respiro, parla
la mia lingua, conosce
le storie delle cose
che ho sepolto.

aprile 2021