Resistendo, respirando

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ROBERTO MALINI

In memoria di George Floyd (14 ottobre 1973 – 25 maggio 2020)

Prima di morire
George Floyd
disse
con l’ultimo filo di voce:
“Non posso respirare”.

“Non posso respirare”.

E morì
soffocato,
con il peso
della Terra
inginocchiato
sulla sua gola.

Vicino a lui
non c’eri tu,
non c’ero io,
non c’era Atlante
e non c’erano ancora
i fiori.

Così George morì
senza respiro
sull’asfalto
di Mills City.

Senza respiro,
senza il suo respiro,
senza il nostro respiro,
che è l’ossigeno
della libertà.

Senza il nostro respiro
che deve fluire
in tutto il mondo
senza fermarsi,
dall’Africa
all’Asia,
dall’Europa
all’Oceania,
fino alle Americhe.

Senza il nostro respiro,
principio di vita,
fotosintesi
del sogno
di civiltà
che inseguiamo
da millenni.

Come si fa
a non piangere,
adesso,
a non urlare
che George
è ancora vivo
in noi,
nel nostro sogno,
nei nostri corpi
affamati d’aria
e di giustizia?

E allora urliamo
che non possiamo respirare,
che il peso
della Terra
e l’asfalto
delle città
ci uccidono.

Urliamo che la misura
è colma,
che non sopporteremo più
la gravità dell’ordine,
i ginocchi dell’autorità.

Aspetteremo in piedi
sull’asfalto
quei mostri,
stavolta
con il peso
della Terra
sotto di noi,
resistendo,
respirando.

Nota biografica

Roberto Malini (collaboratore di Margutte) è nato a Milano nel 1959. Poeta, scrittore, artista e attivista nonviolento, è cofondatore e leader di EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani. Ha pubblicato raccolte di poesia, traduzioni, opere di narrativa, saggi e sceneggiature per il cinema e la televisione. Alcuni dei suoi libri sono tradotti in inglese, francese, spagnolo, portoghese e altre lingue. Poeta laureato, ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari, artistici, cinematografici e civili in Italia e all’estero. Studioso della Shoah ed educatore alla Memoria, collabora in tale àmbito con i principali istituti e memoriali. Ha raccolto e donato allo Stato italiano per il Museo Internazionale della Shoah di Roma un’importante collezione di opere d’arte realizzate da pittori, scultori e incisori ebrei scomparsi nei campi di sterminio o sopravvissuti alla persecuzione nazista. Ha inoltre donato al Memoriale Yad Vashem di Gerusalemme una serie di video interviste a testimoni della Shoah e al Museo della cultura Rom di Brno (Repubblica Ceca) una collezione di opere d’arte, fotografie e documenti antichi e moderni provenienti dalle comunità Rom e Sinte di tutta Europa. A causa del suo impegno e dei suoi scritti che difendono le minoranze discriminate, ha subito gravi forme di persecuzione poliziesca e giudiziaria, denunciate nei Rapporti annuali dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Collabora con gli Alti Commissari delle Nazioni Unite per i Profughi e per i Diritti Umani, l’Unicef, il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea, la Commissione europea e altri organismi che tutelano la libertà e i diritti civili. È membro o socio onorario di importanti associazioni e accademie letterarie e artistiche.

L’immagine è un dipinto digitale dell’autore.

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