Il viaggio poetico di Gérard Cartier

Gérard Cartier 2015 copertina

Gérard Cartier

.1945.

Queste pagine calcinate nel mezzo del libro
ARB       ACHT      non si riconosce niente
Sulle dita un po’ di cenere
La neve e le paludi gli inventarli dal nulla
E il cielo fuggitivo indifferente agli uomini
Lo spirito vaga come la carovana zingaro
Carica di cose morte abiti d’altri tempi
Bambole di chiffon masse di capelli
Coloro che non avevano nulla di fermo né terra
Né tomba un nome che cambia di lingua in lingua
Che si abbandonavano ai venti delle stagioni
Dopo secoli di vagabondaggio hanno raggiunto
Il piccolo Egitto o la Grande Giudea
Un recinto nel fango dalle lunghe baracche
Di legno impregnato di creosoto dove il corpo sfinito
Si purga del mondo e un fuoco nella mano
Vola al cielo passeggero        i nomi soli
Un istante     ossuti             nella cenere
Poi la torba si gonfia       e tutto
Si dissolve nei numeri

due

Ecco… la vita è passata…
(Cechov)

Ciliegi nella finestra ed il canto capriccioso
Dei fringuelli io sono questo vecchietto in abito estivo
Che vacilla sotto il suo passato          sognare sotto un altro nome
Si può gioire di nulla o di nulla piangere
Una donna passa in uno specchio         ma di lei
Nulla volata via con la primavera si può fremere
Rinchiuso nella sua mummia sotto la notte della soffitta
E guardarsi soffrire       la luce cambia
Con la velocità dei sentimenti      ed è l’inverno,
I coriandoli di neve svolazzano sul palcoscenico
Si è solo casa abbandonata     le persiane pesanti
Battono al vento specchio macchiato di cenere
Al muro pende un ritratto        severa Egeria
I capelli tirati in cui nidificano i ragni
Solo i suoi occhi sembrano vivere       ogni arte
Cede davanti a questo brandello di tenebre
E’ quasi il silenzio         ch’esso duri
Struggente       fino a che non si muoia a sua volta
Ma no eccoli tutti che si levano dalla tomba
E rinasce in mezzo agli abiti di scena persino quella
Che si credeva per sempre perduta

tre

Quando e come ha cominciato a scrivere poesie?
Mi sembra di aver cominciato a scrivere poesie verso i 15 o 16 anni. Avevo scoperto al collegio la poesia medievale, che mi ha segnato in modo duraturo (Tristran è una riscrittura della leggenda di Tristano e Isotta, che ho ambientato nella moderna Inghilterra). A quel tempo mi aveva affascinato una trasmissione radio dedicata alla poesia in un’ora di grande ascolto, Il Club dei Poeti. È un’epoca passata. Non avevo allora quasi alcuna conoscenza sulla poesia moderna. Ho seguito lentamente il cammino che porta dai romantici ai poeti contemporanei: Baudelaire (per molto tempo non ho viaggiato senza I Fiori del male), Verlaine, Apollinaire, i surrealisti, Aragon, Yves Bonnefoy e poi tutti i moderni. La mia prima vera raccolta di poesie (Passage d’Orient, 1984) è stata pubblicata da Jean Ristat nella collezione Digraphe.

Le voyage de Bougainville

Attività di collaborazione poetica (riviste, collettivi, etc) e pubblicazioni
Di fatto ho vissuto del mio mestiere, che mi assorbe estremamente, per molto tempo fuori dal mondo letterario: Comunque ho avuto una collaborazione esterna con la rivista Digraphe per una dozzina d’anni.
Ho fatto parte del Comitato di redazione della rivista di poesia Le Mâche-Laurier (Obsidiane). Attualmente sono il coordinatore della rivista online di letteratura Secousse, che pubblica 3 numeri all’anno.
Le mie poesie sono state tradotte in una dozzina di lingue: La mia raccolta Tristran è stata tradotta in inglese ([lx]press, Los Angeles, 2016).

Le hasard

Brevi note biografiche
Nato nel 1949 a Grenoble. Vive nella regione di Parigi ed a Chambéry.
È stato ingegnere in grandi progetti (tunnel sotto la manica, progetto internazionale Lione – Torino, ecc.). Poeta (premio Tristan-Tzara e premio Max-Jacob), critico, autore di racconti, traduttore…
Sito personale: http://perso.numericable.fr/gerard-cartier/
Coordinatore della rivista elettronica di letteratura Secousse (http://www.revue-secousse.fr/index.htm).
Iniziatore e Direttore, con Francis Combes, dell’affissione di poesie nel metro di Parigi (1993-2007).

Una dozzina di raccolte di poesia, principalmente ispirate dalla Storia recente (II guerra mondiale, Resistenza in Vercors, guerra d’Algeria, Palestina…) o in forma di fantasiosa autobiografia.
Una raccolta di racconti dedicati a scrittori da lui amati.

Le Désert et le Monde
Alcuni titoli recenti:

Poesia
Le voyage de Bougainville, L’Amourier, 2015
Tristran, Obsidiane, 2010
Le petit séminaire, Flammarion, 2007
Le hasard, Obsidiane, 2004
Méridien de Greenwich, Obsidiane, 2000 (Prix Max Jacob)
Le Désert et le Monde, Flammarion, 1997 (Prix Tristan Tzara)

Cabinet de société
Racconti
Cabinet de société, Henry, 2011.

(Traduzione dal Francese di Gemma Francone e Franco Blandino)

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