Come il pane del miracolo

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Cristian Bonomi e la poesia.
Brevi cenni biografici.
Più amante che cittadino dell’Adda, sono nato sulla riva di Vaprio nel 1983: la mia prima parola è stata «Acqua». Maturità classica, laurea in Filosofia e diploma d’Archivista, scuoto dalla polvere documenti scritti e parlate tradizioni che (come il fiume) passano ma rimangono. Pascolo turisti nel Parco Adda Nord, firmo sulla stampa locale articoli di tenore storico, eseguo ricerche genealogiche su richiesta nel Nord-Italia. Ho pubblicato Ditte e Botteghe del Novecento a Trezzo (2012) e, in cd, Jacopo da Trezzo, medaglista alla corte di Spagna (2010).

Quando e come si è avvicinato/a alla poesia?
“Vende a tutti la stessa rosa” (De André), “le sedie dormono in piedi come cavalli” (Hikmet). Questi versi stupirono la mia infanzia. Mi convinsi che tra le cose sussistessero segrete somiglianze di famiglia, passaggi e fratellanze che il conteggio bruto o la bruta misurazione non potevano censire.

Cos’è la poesia per lei ?
Ancora adesso che ho trent’anni, la poesia mi sembra il tragitto più breve tra io e me. Percorrendolo, scopro quanto devo ad autori, amici, antenati che convergono nel mio esserci con forza di affluenti. Come il pane del miracolo, solo il sentire che divido si moltiplica.

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Raccolta di poesie di Cristian Bonomi: LA CAMPANA NON SUONATA