Onde Di Luce. L’arte di Mauro Prandi

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LORENZO BARBERIS.

“Onde di luce”, la personale di Mauro Prandi presso l’antico Oratorio di Santa Croce a Mondovì Piazza, è indubbiamente la rivelazione più interessante di questa 46ma Mostra dell’Artigianato Artistico monregalese, almeno per quanto riguarda l’arte locale.

Prandi, nato nel 1958, aveva esordito negli anni ’70 con alcune mostre giovanili di pittura ad olio, per poi interrompere questa attività negli anni ’80. Solo coi primi anni 2000 tornava a dipingere con questa nuova ricerca, realizzata su grandi tavole di legno, con acrilico per la parte pittorica.

L’aspetto più interessante, presente nella maggioranza delle opere, sta nell’inserimento strategico di fonti luminose che, interagendo con la parte pittorica del dipinto, ottengono un effetto mistico di grande impatto.

La sala Ghislieri che fa da cornice alla mostra esalta per contrasto questo misticismo delle opere, con la sua austera e ricca religiosità barocca che sottolinea l’essenzialità astratta dei dipinti di Prandi.

Forma centrale è il Cerchio, declinato nelle molteplici combinazioni possibili di questo elemento; colori l’azzurro celestiale, il nero misterioso, l’oro divino, il bianco della pura luce. Talvolta il cerchio pare richiamare l’occhio onniveggente (o una coppia di occhi che ci fissano inquietanti), che è simbolo universale della divinità; ma più spesso diventa cerchio solare o comunque stellare, circondato da segni radianti della luce che sprigiona.

Al centro del cerchio, inoltre, può apparire spesso una figura antropomorfa, angelica, che promana da questa energia, che sottolinea la divinità insita all’interno dell’uomo.

Insomma, un’arte estremamente interessante, quella di Prandi, che può quasi richiamare, per certi aspetti, la Teologia della Luce del Paradiso dantesco: la luce come unico modo di alludere al divino, di cui in nessun modo l’arte può pienamente dire.

Le fotografie (autorizzate) sono opera di Margutte