Domenica 14 luglio 2013 si è tenuta a Chiusa Pesio, nel contesto di Chius’Arte, l’esposizione di “Opera Chiusa Aperta” (sopra, il logo ideato da Stefano Di Lorito). Una piccola, curiosa esposizione postmoderna, svolta sotto l’Ala del Pellegrino davanti al Palazzo del Marchese, un tempo luogo del governo del marchese di Ceva e attuale sede del Municipio. Dato il suo ruolo connesso al Municipio, nel 1871 l’Ala del Pellerino era divenuta il dehors del Caffè del Popolo, ancora presente a fianco della piazza, come indica anche la maestosa targa che domina la volta.
F. Signori, “La valle Pesio”
La prima rielaborazione anagrammatica di Marco Roascio.
La mostra parte da un dipinto “anagrammatico” realizzato da Marco Roascio, all’interno della sua arte “cabalinguistica”: egli aveva anagrammato, nel 2009, “Estemporanea d’arte a Chiusa Pesio” realizzando “Paracadutereste Homosapiens? Eia!” immagine poi illustrata dall’autore col quadro sovrastante, secondo i principi del suo modo d’agire artistico.
Roascio rielabora il ritratto di Sade alla Bastiglia di Man Ray
Elaborazione di Roascio sul bicentenario della rivoluzione francese (1789 – 1989)
Le rielaborazioni degli anagrammi di Roascio di Lorenzo Barberis
In seguito, Roascio produsse altri anagrammi, che in questa esposizione sono stati elaborati in disegni da Lorenzo Barberis.
L’imponente Ruota di Michele D.R, illustrante le sue rielaborazioni degli anagrammi di Stefano Di Lorito.
Per chi fosse interessato al catalogo di Chiusa Opera Aperta, è disponibile in PDF da qui:http://cuneiforme.wordpress.com
Un po’ meglio conservato l’affresco dello stesso soggetto su un palazzo vicino, in cui si vede anche come la Vergine stia schiacciando coi piedi il Serpente.
La secentesca confraternita dell’Annunziata è sempre dedicata alla Vergine, ma non nella sua versione apocalittica.
La chiesa si contraddistingue, all’interno, per un barocco sovraccarico ma non privo di sontuosità.
Nella chiesa non manca tra l’altro, centralissimo, l’Occhio degli Illuminati, secondo la figurazione tradizionale del Divino, poi declinato con l’appropriarsi massonico di tale continuità.
Meno interessante San Rocco, ugualmente secentesca e ancor più baroccamente sovraccarica. L’elemento di maggior interesse, forse, sono i profeti con nomi in caratteri ebraici.
L’altra chiesa rilevante nel centro, dedicata a Sant’Antonino, risultava non visitabile all’interno, comunque moderno. Il compimento della facciata è d’età fascista, come denotano le U maiuscole scritte a V, mentre il campanile moderno è dell’architetto monregalese Lorenzo Bertone.
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