Poesie su ricetta medica

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SILVIA PIO (a cura)

Una donna chiamata Deb iniziò a pensare
l’idea folle che fosse possibile curare
le persone senza dar loro aspirine
antidepressivi o altre medicine
ma prescrivendo poesie da ascoltare

(Questa poesiola segue la metrica dei Limericks, brevi componimenti tipici della lingua inglese. NdT)
Deborah Alma si sposta attraverso la Gran Bretagna in una vecchia ambulanza con la scritta Emergency Poet lungo la fiancata e prescrive poesia a coloro che ne hanno bisogno.

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Deborah, quando è cominciato tutto questo?
C’è una risposta molto lunga e una più breve; cercherò di essere concisa. È iniziato con il fatto che ero una lettrice di poesia, una scrittrice, un’amica che condivideva poesie in casa sua, fino ad arrivare a lavorare con la poesia per aiutare la comunicazione con le persone affette da demenza. Ero anche una madre single che non aveva nessuno ad arginare le sue idee folli. Una bella combinazione!

Cosa succede durante una visita?
I ‘pazienti’ si sdraiano sulla barella e io faccio loro alcune domande, piuttosto strane e inaspettate, a proposito delle loro letture, dei libri che hanno amato da bambini, da quanto tempo non si siedono di fronte al mare, qual è il loro modo di rilassarsi, ecc. La ‘visita’ dura almeno dieci minuti, poi prescrivo loro una poesia in risposta a quanto hanno bisogno. La poesia è accompagnata da modalità dettagliate, per es. di sedersi al sole, di ascoltare il canto degli uccelli, assumere una volta al dì, o insieme ad una bevanda calda, o prima di andare a letto, cose del genere.

Chi sono i tuoi pazienti e quali sono i mali di cui soffrono di più?
Dipende dove mi trovo, ad un festival letterario, in una biblioteca, in un ospedale… Ma i miei pazienti sono tutti coloro che si presentano. Visito anche i bambini e mi diverte molto.
Il problema che si presenta più spesso è lo stress collegato al lavoro, allo status, alle ansie della vita moderna, ad una vita complicata senza motivo.
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Quante poesia hai nel tuo, come chiamarlo? prontuario medico, e come le hai selezionate?
Ho un archivio piuttosto grande con 300 poesie già stampate come ricette mediche, con lo spazio per il nome del paziente e le istruzioni su come prendere la medicina.
Le scelgo lentamente e con cura, le cambio spesso e ne aggiungo altre. Sono poesie intelligenti e sagge, accessibili e piacevoli a coloro che sono stati allontanati dalla poesia a scuola. Questo succede spesso in Gran Bretagna (e anche in Italia. NdT) che le persone non abbiano l’abitudine di leggere poesia. Pensano che sia troppo difficile per loro.

Come pensi che la poesia agisca sulle persone?
Penso che la poesia, forse più di ogni altra forma d’arte, è in grado di parlare direttamente, intimamente e in maniera meravigliosa come se fosse una persona che parla ad un’altra persona,

Che cosa ha fatto per te la poesia?
Molto. Mi ha confortata nella solitudine, mi ha dato saggezza nell’oscurità, mi ha fatto diventare parte di una comunità di poeti che aiutano le persone, è un’arte che posso praticare senza aver bisogno d’altro che carta e penna, è uno stile di vita…

Che cos’è la poesia secondo te?
Che domanda difficile! Forse la risposta è nella tua ultima domanda. Ma è anche musica, linguaggio amplificato, qualcosa che tutti possono fare.

Dove ti sta portando Emergency Poet?
Dappertutto! Nei centri delle città, ai matrimoni, alle interviste radio e TV, fino alla cura di un’antologia… Spero che continui a farmi viaggiare… gli USA, l’Europa e fare in modo che l’idea si diffonda.

http://emergencypoet.com/
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-29352405

Pronto soccorso poetico sito

(Articolo pubblicato originariamente il 14.10.2015)