I Nudi di Carla Tomatis

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LORENZO BARBERIS

Di recente, un dipinto della pittrice monregalese Carla Tomatis – quello riportato in copertina del presente articolo – è stato selezionato quale cover del catalogo 2016 dell’Accademia di Santa Sara di Alessandria, realtà espositiva guidata dal critico Flavio DI Gregorio.

Questo, invece, il testo presentato sul catalogo:

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Una valutazione come vediamo lusinghiera, dove l’autrice viene avvicinata a Picasso e ad altri grandi modernisti – specie della tradizione italiana. E in effetti i nudi di Carlà – così si firma, artisticamente, l’autrice – hanno qualcosa di picassiano, con quei loro grandi piedi e quelle loro forme scalene, volutamente sgraziate.


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Un tratto che ritorna anche in altre opere dell’autrice, come in questa donna nuda con cani (mentre il dittico rosso della copertina presentava invece una figura felina ad accompagnare la possente figura femminea).

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In altre opere il nudo di donna è associato alla forma della chitarra, altro tratto comune alle avanguardie di primo Novecento (Picasso, ma anche Man Ray) su una texture arlecchinata e uno sfondo di maschere ed occhi inquietanti.

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In altri dipinti il nudo femminile è sviluppato con tinte più cupe, in modo più riflessivo, come in questo abbraccio che pare ricordare alcune cose della secessione viennese, dalle parti di Gustav Klimt ed Egon Schiele.

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Interessante – e sottilmente inquietante – anche questo nudo di modella con pittore, dove i seni della fanciulla divengono il simbolo dell’infinito che il pittore riporta sulla tela, così come l’ipnotico seno a spirale della donna in rosso della copertina (e notiamo che anche qui la donna domina col piede una sfera – un occhio?). Verrebbe quasi da pensare, per certi versi, a una stilizzata sant’Agata, dai seni asportati.

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Insomma un interessante e inquietante naif novecentesco, di cui aspettiamo con curiosità i prossimi sviluppi.