L’arte come ponte culturale e sostegno nello sviluppo personale dei giovani

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BRUNA BONINO

L’iniziativa di utilizzare l’arte come ponte culturale è nata da due genitori albesi, Daniela Febino, attrice di teatro per ragazzi e Beppe Pepe pittore, che nel mese di agosto hanno guidato un gruppo di ragazzi, tra cui la figlia, a Tusa in provincia di Messina, paese d’origine di Beppe, con l’intento di innescare e creare nuovi rapporti di amicizia e di collaborazione con giovani artisti siciliani. Nei dieci giorni di permanenza i ragazzi albesi del gruppo di teatrodanza Scirò hanno dimostrato che l’arte è un ottimo strumento di scambio, di educazione, di relazione ed espressione.

Com’è nata l’idea del viaggio?

“L’idea e’ nata dal progetto della mostra di pittura di mio marito – spiega Daniela – che subito si e’ ampliata coinvolgendo così i ragazzi in una collaborazione attiva. Ognuno aveva il compito che più lo appassionava: chi si occupava della musica, chi aiutava ad allestire la mostra chi faceva le foto e i video, chi danzava. I preparativi sono iniziati alcuni mesi fa, attraverso il contatto con l’amministrazione comunale di Tusa. Tutto è stato preparato con cura, anche il viaggio, organizzato in auto, perché oltre ai bagagli personali, c’erano i costumi di scena e le attrezzature necessarie per gli spettacoli e la mostra.

Attraverso l’utilizzo della creatività, si sono create alleanze e sinergie. Abbiamo pensato al viaggio perché conoscere e mescolarsi ad altre culture rafforza la consapevolezza di condivisione e quindi di maggiore apertura verso il mondo. Utilizzare le proprie capacità, alza il livello di fiducia in se stessi, crea benessere individuale e sociale. In questo periodo, caratterizzato da una allargata sensazione di incertezza, fragilità e frammentarietà, soprattutto fra i giovani, è importante l’incoraggiamento e il sostegno degli adulti per dar loro modo di riconoscersi per quel sono e sentirsi accettati, protagonisti appunto della loro vita. “

Qualche notizia sul gruppo Scirò

“SCIRO’ – continua Daniela – è il nome della compagnia albese amatoriale di teatro danza che raggruppa dieci ragazze di età compresa dai 18 ai 20 anni, formatosi circa due anni fa sotto la mia guida e in collaborazione con Vincenza Ferrarella. Ha in attivo moltissime repliche in manifestazioni fra cui Collisioni, eventi presso La collina degli elfi, e collaborazioni con importanti fondazioni e Comuni. Il teatro danza è un’espressività in movimento dove la tecnica estrema della danza lascia il posto all’ espressività della persona e il gesto esprime e comunica con il corpo dando vita ad un racconto performativo legato ad un linguaggio in cui i partecipanti devono interpretare a loro modo una suggestione.”

“Siamo stati accolti calorosamente da tutti – racconta Rosita, una ragazza del gruppo. Le nostre performance, che si sono tenute nell’ambito degli eventi estivi, organizzati dal comune di Tusa, le abbiamo presentate all’interno di un granaio del ‘600 dove è stata allestita la mostra. Il tema scelto è stato Terra rossa terra nera di Cesare Pavese in cui, nella lungimirante poesia, nord e sud si incontrano. Abbiamo partecipato attivamente, alla manifestazione ,realizzando con Daniela due spettacoli per bambini con laboratorio finale. Abbiamo anche imparato usi e costumi del luogo, visitato le bellezze naturali ed artistiche. Notevole è stato il contributo e il coinvolgimento delle famiglie di Tusa, in particolar modo la famiglia Ragonese che ci ha ospitati per l’intero periodo .

Abbiamo passato giornate fuori dal comune e sicuramente accresciuto le nostre competenze artistiche. Io e i miei amici abbiamo portato a casa un bellissimo ricordo di questa esperienza decisamente significativa ed emozionante ma anche una grande apertura verso nuovi orizzonti.”

Iniziative come queste servono dunque per dare ai giovani opportunità diverse e vanno utilizzate al meglio, le idee positive ci sono, serve l’impegno di tutti, genitori compresi, per dare concretezza alle stesse.

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