Poesia in forma di musica

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SILVIA PIO

Ho incontrato Aima durante la performance “La sonorità delle lingue” (della quale ho fatto parte io stessa e ho parlato in seguito qui) ; accompagnava con voce e strumenti la recitazione di alcune liriche in greco antico di Mystis (Gabriella Cinti). Entrambe sono poetesse, e molto altro, e di entrambe voglio trattare su Margutte.

Inizio con Aima (Luisa Papa), della quale è appena uscito il libro Haiku irregolari in forma di musica, con premessa della stessa Cinti. Il lavoro comune di rappresentare e far rivivere il greco antico è stato senza dubbio ispirazione per questi versi. In essi leggiamo «percezioni di un vissuto ellenico, filtrato da un’abitatrice di altri mondi… Una poesia che viene direttamente dall’intimità del sogno e ne canta le visioni come solo nel sogno può accadere, con una tensione ellittica che di per sé ci colloca in uno stato stuporoso e rapito, una diagonalità di parola, divenuta vero e proprio statuto di condizione umana e poetica, una via per quell’oltre che si è detto fondante per Aima.»1

Creaturalità, sospensione, lunarità, arcaicissima ascendenza, dimensione di incantesimo, sono per Gabriella Cinti le caratteristiche degli haiku, insieme alla «straordinaria capacità di condensazione tale da generare, nella fruizione immaginale di queste poesie, un cerchio magico, una radura interiore che ci immobilizzano nella contemplazione, un vero fermo immagine dell’anima.»1

Stanotte
il cerchio di alberi
magici, i pensieri
nuotano nel mare-cielo.

«… Poesia, questa, dell’Istante come momento privilegiato per un’osservatrice-aruspice (anche in un senso quasi letterale): chi legge ha il dono di sfiorare l’Istante come rivelazione folgorante, l’esplosione di un dettaglio in cui convergono gli Universi. Anima e origine si intravedono per il lettore o ascoltatore di questi poetici vaticini e può tentare di seguire il loro cammino, chiudendo lo sguardo esterno e aprendo il terzo occhio e soprattutto il terzo orecchio.» 1

Che sia astrale la visione
di ora in ora
sia unica
l’intenzione eterna
azione.

Illustrazione di Diego Cinquegrana

Illustrazione di Diego Cinquegrana

Nella prefazione Angelo Tonelli sottolinea l’aspetto orfico dell’opera di Aima: «Sulle tracce di un Orfeo fedele a Ades-Dioniso, Aima – che in greco è Sangue, linfa che scorre nell’invisibile del corpo, controcanto ctonio di Ghe, la terra esposta al sole – mescola parola, silenzio, musica, immagine, canto, azione in una ricerca costante di unificazione tra arte e vita, sulla soglia dell’Assoluto. Alla maniera di Orfeo che discende agli Inferi, addensa squarci e sonorità infere nella parola cantata e musicata…»2

Ho una sposa per ogni essere
E cosa, per sempre
si e con tutto
o con niente.
Nessuno possiede, solo
sempre si attraversa.

La forma dell’haiku è per sua natura breve e volatile, rappresenta un attimo di consapevolezza, «è testimone del gesto istantaneo, del pensiero immediato; espressione massima di sintesi della sensazione, dove universo interiore ed esteriore coincidono al punto di perdersi nell’istantaneità dell’immagine».3

Aima raggiunge qui momenti di intensità e illuminazione, regalandoci un libro da leggere e ‘sentire’. Sentire con le proprie emozioni ma anche ascoltare, in quanto corredato da un cd con brani di diversi artisti che accompagnano il canto di Aima. Ogni brano è ispirato da un haiku scelto dai musicisti.

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Un altro dei sensi viene coinvolto, infine, con le undici illustrazioni oniriche di Diego Cinquegrana in tecnica mista (inchiostro e acquerello).

La raccolta include anche la traduzione in inglese dei testi e delle poesie, curata da Giovanni Pieri e Giulio Viano.

Luce
scivola
al centro,
scintilla
frammenti la notte
in stelle, infinite
dimensioni accese
visioni, azioni
sospese e
fuoco il sentire
si nutre
di stella in stella
di luce in luce,
attesa nel Tutto
e nel Nulla

il tuo nome.

Haiku irregolari in forma di musica, AGORA & CO. Lugano, 2018.
Premessa di Gabriella Cinti (poetessa e critica letteraria).
Prefazione di Angelo Tonelli (uno dei massimi traduttori italiani dal greco antico).
Traduzioni in inglese di Giovanni Pieri e Giulio Viano.
Illustrazioni di Diego Cinquegrana

1 Dalla Premessa di Gabriella Cinti
2 Dalla Prefazione di Angelo Tonelli
3 Dall’introduzione alle poesie

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Biografia

Luisa Papa, è nata a Varese (Italia) nel 1977. Fotografa professionista, dopo un percorso di studi classici si è laureata in Analisi del Film (discutendo una tesi sulla fotografia nel cinema scandinavo, con focus su Sven Nykvist, direttore della fotografia di Ingmar Bergman) presso l’Universita Alma Mater Studiorum di Bologna, Dipartimento di Arti Visive, Performative e Mediali, dove tiene periodicamente seminari di Analisi della Fotografia nel Cinema presso la cattedra di Analisi del Film.

Nel 2009 pubblica un saggio sul libro Da Munk a Dreyer di Loretta Guerrini Verga e Angelo Papi, prefazione di Jean Semolue (Vecchiarelli, 2009).

Nel 2012 partecipa in qualità di esperta sul tema relativo al rapporto tra “fotografia ed apprendimento” al Convegno Internazionale di Filmagogia (Film Pedagogy) in collaborazione con Alain Bergala (Sorbonne Nouvelle Paris III), con il Dipartimento di Arti Visive, Performative e Mediali di Bologna e la Facoltà di Pedagogia di Urbino.

Nel 2012 offre la propria collaborazione professionale nel contesto dell’evento “Nordic Film Fest (7-14 Aprile 2013, promosso dalle Ambasciate di Svezia, Danimarca e Finlandia a Roma) per uno studio sull’uso del codice fotografico nelle tre versioni di Ordet di Kaj Munk per il cinema e la televisione: Dreyer, Molander, Segerberg.

Pubblica studi sui seguenti volumi: The “Word” On the Big Screen: Ordet from Molander to Dreyer’s genius.; The Last ‘Word’ on Television. Ordet: From the Master’s to Television’s Adaptation. (Ed. Offscreen, Montreal).

Nel 2015 pubblica il saggio “Elementi dell’arte della fotografia nel film e il suo orizzonte virtuale” per il libro Filmagogia, nuovi orizzonti dei saperi, di Loretta Guerrini Verga e Angelo Papi, UTET 2015.

Dal 1999 partecipa annualmente alla Rassegna di Poesia Internazionale “Altramarea” diretta da Angelo Tonelli e periodicamente ad Argonauti nel Golfo degli Dei.

Ha pubblicato nelle antologie: Poesia come cosa viva (Arcipelago Edizioni, Milano 2009) e Altramarea, poesia come cosa viva (Campanotto Editore, Pasian di Prato 2006), entrambe a cura di Angelo Tonelli.

Molti testi sono stati pubblicati nell’ambito di progetti musicali, quali Les Jumeaux Discordants, Daimatland con la violoncellista Annamaria Bernadette Cristian e altri. Ha svolto performance a Barcellona. Atene, Parigi, Lipsia, Yverdon-Les-Bains, Milano,Verona, Lerici.

Mystis e Aima durante la performance “La sonorità delle lingue” a Milano (gennaio 2018)

Mystis e Aima durante la performance “La sonorità delle lingue” a Milano (gennaio 2018)

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