Bob Dylan for President?

Bob-dylan
APOTOS

Bob Dylan for president? No, meglio, molto meglio in questo articolo di Apotos, che torna su Margutte a raccontarci Mondovì con la consueta ironia (vedi qui per le puntate precedenti).

(Da Piazza Grande n. 5 – 21 febbraio 2017)

I social network per me sono un mistero. Non per il loro funzionamento, che mi son fatto spiegare e nemmeno per la loro utilità. Aziende e giornali, infatti, possono comunicare tambour battant (alias online) nuovi prodotti e notizie fresche ed avere anche immediatamente un feed back (un ritorno) da parte di clienti potenziali e lettori. Servono, pertanto, per una prima indagine di mercato e per una valutazione di dove tira l’aria, una specie di sondaggio elementare.

Nel web, come nella macellazione del maiale e nella lavorazione del petrolio, nulla si perde e la raccolta e la lavorazione dei dati (tutti, non solo quelli che passano sui social) ha dato origine al Big Data che pare “la formula che mondi possa aprirci” (quella formula che Montale diceva di non chiedergli) anche se qualche volta fa cilecca (ad es., l’analisi dei dati web in occasione delle elezioni americane che prevedeva Hillary come sicura presidenta). Ma stiamo andando fuori dal seminato ed è meglio tornare ai social network.

Pur non essendo particolarmente riservato – lo sono il giusto – mi sfuggono le motivazioni profonde che portano amici, conoscenti e il resto del mondo a mettere su Facebook o su Twitter tutti i fatti loro.
Social network come mistero, mistero buffo. Quando c’è – mia opinione personale – un eccesso.
C’è chi si è fatto fotografare davanti a una Ferrari fiammante e, facendo lo sborone, ha postato su Fb “mi sono fatto la Rossa” e si è trovato la Guardia di Finanza nell’aziendina, la settimana dopo, per una verifica fiscale. E la signora, in malattia per lombalgia, che ha postato le fotografie della gara di ballo in cui ha vinto una coppa e si trovata licenziata (ha fatto ricorso al Tribunale del Lavoro ed ha perso la causa, ovviamente). Le forze dell’ordine in più occasioni e a vari livelli hanno consigliato di non postare fotografie di gioielli, quadri, ceramiche, sculture e, soprattutto, di non indicare i propri spostamenti “questa sera cena da Claudio e Marta a Pianfei” oppure “week end a Loano” e simili. Pare, infatti, che le bande di ladri, più tecnologiche di chi scrive, siano solite preparare i colpi anche consultando i social. E questi sono solo alcuni dei loro effetti deviati e non voluti.

trollface

Un termine che ho imparato a conoscere nel particolare significato che ha nel mondo web è troll.
Nella mitologia nordica il troll è una creatura umanoide che vive nelle foreste dell’Europa settentrionale, descritto come una creatura ruvida, irsuta e rozza, dotata di un grosso naso e di una coda dal folto pelo e con solo quattro dita per ogni mano o piede. La DreamWorks, l’anno scorso, ha realizzato un bel film di animazione – Trolls – con i pupazzi come protagonisti. L’ho visto due volte accompagnando mia nipotina e su quel lato ero preparato.

Recentemente ho, però, scoperto che troll, nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali è un soggetto che interagisce con gli altri tramite messaggi fuori tema o dei nonsense per fare un po’ di confusione, in modo bonario, e in alcuni casi, anche con propositi negativi, per accendere ancor di più gli animi ed esasperare la rissa.

rinascimento vittorio sgarbi-2

Un esempio di troll del primo tipo (il cazzeggiatore cortese e bonario) me l’ha fornito un amico, navigatore seriale, che conoscendo il mio interesse alle vicende che preludono alle prossime elezioni amministrative mi ha fatto vedere lo sviluppo sulla versione online di un giornale locale della proposta a Vittorio Sgarbi da parte dell’impareggiabile Sergio Bruno, riassunta in “Vieni qui a fare il sindaco”. Anche noi abbiamo dato la notizia la scorsa settimana, l’abbiamo conosciuta in chiusura di giornale e l’abbiamo sintetizzata in poche righe. Andy Warhol aveva profetizzato nel 1968 che “in futuro ognuno avrà il suo quarto d’ora di celebrità”, per Sergio questo futuro è un presente che dura, da anni. Con mostre, proposte, provocazioni e realizzazioni, una settimana sì e l’altra anche è presente sui giornali locali e qualche volta nazionali.

Pop-Art-Andy-Warhol-14-550x378
L’invito a Sgarbi è motivato non dalla politica ma per salvare un patrimonio storico ed artistico di inestimabile valore che abbiamo nella nostra città. L’intento è di buona qualità e riceve dei commenti favorevoli e uno anche incoraggiante “non ti curar di lor, ma guarda e passa”. Il personaggio invitato a candidarsi a sindaco è una star nel mondo dell’arte (e non solo) ma anche molto controverso e trova un commentatore critico che cita Salemi e la Corte dei Conti e propone anche un link (si dice così?) a un sito che dovrebbe illuminare gli elettori.

000 baez

Concentriamoci sui troll, dando loro adeguato spazio e ritengo che non si dorranno di certo.
Il primo mette la marcia alta “Perché porsi dei limiti? Io ho già preso contatto con Bob Dylan, gli ho telefonato ma aveva il cell spento. Ho allora sentito la comune amica Joan (Baez) che mi ha assicurato che Bob è sicuramente interessato a passare qualche mese in campagna elettorale a Mondovì. Non era andato a ritirare il Nobel in Svezia perché soffre il freddo ma Mondovì ha una temperatura gradevole in primavera. Mi ha incoraggiato: “Fategli la proposta in modo ufficiale – attraverso i canali diplomatici – e la sua risposta sarà sicuramente I like! “The answer is blowin’ in the wind”. Organizziamoci per la raccolta delle firme di presentazione. Suvvia.” Anche il secondo parte dagli States ma, in linea con lo spirito dei tempi, fa un omaggio di genere “E’ il momento del brainstorming! Do un contributo anch’io. Perché non candidare Michelle Obama? Porterebbe, in più rispetto agli altri, una particolare attenzione agli orti civici e avremmo il mondo qui, a Mondovì”.

7.21.08 Blitt Obama.indd
A questo punto mi aggiungo anch’io al gioco e propongo Michele Santoro che, al momento, è libero da impegni televisivi. Basta chiarire bene che la retribuzione mensile del sindaco di Mondovì è di 1.600 euro, all’unità e non al migliaio.

E se proprio deve essere straniero François Gérard Georges Nicolas Hollande che a fine aprile avrà l’agenda vuota. Se mai accettasse, però, attenzione donne!
Chiudo come ho iniziato: i social sono un mistero. Buffo.

*

Postilla: il cabalinguista monregalese, Marco Roascio, ci offre questa interpretazione anagrammatica che riassume bene, anche se cripticamente, l’articolo:
Bob Dylan for President?
Find Nobel by predators.