Intervista a Carlà Tomatis.

LORENZO BARBERIS.

Avevo già parlato di Carlà Tomatis in occasione della sua bella mostra, assieme ad Angela Greco, presso l’Antico Palazzo di Città di Mondovì, in parallelo con la loro presenza presso il padiglione della Cina all’Expo di Milano. Ora un dipinto con cui presenziava all’esposizione cinese è stato acquisito per gli uffici del presidente dell’Expo cinese, e finirà nei suoi uffici in madrepatria. Mi è sembrata quindi una bella occasione per fare quattro chiacchiere con l’amica Carlà, per parlare di questo suo successo, della sua arte e dei suoi progetti futuri, e farla conoscere così ai nostri lettori di Margutte (Lorenzo Barberis).

 

Carlà Tomatis

Carlà a Piazza, alla mostra “Essenze”, con una delle sue opere.

Uno dei molti articoli su “Essenze” sui giornali

Innanzitutto, una domanda introduttiva, per presentarti ai nostri lettori di “Margutte”. Quando nasce il tuo approccio al mondo dell’arte, e in che modo?

Buongiorno a tutti, sono Carlà Tomatis! Sin dall’infanzia ho usato i colori per esprimere le mie emozioni, sia positive sia negative. Il primo quadro vero l’ho fatto all’età di sette anni, e lo conservo ancora: rappresentava una Madonnina. Ancora oggi, col passare del tempo, a mio giudizio è decisamente proporzionato, centrato, espressivo,  naturalmente calcolando l’età a cui è stato fatto!

Credo che il mio sia un estro innato, forse un dono: anche lo stesso critico d’arte Giorgio Barberis me lo dice. L’accademico elabora e presenta il suo disegno in tutte le versioni, ma è sempre lo stesso; mentre l’eclettico opera una continua costruzione dei propri pensieri, ed attraverso le sue evoluzioni si leggono chiaramente le sue emozioni. Ecco, io sono così: semplicemente semplice!

 

 

Il momento del passaggio dell’opera

 

Di recente sei stata una dei monregalesi che hanno esposto all’Expo, presso lo stand della Cina, la nuova grande potenza emergente sulla scena mondiale. Com’è andata quest’esperienza?

Si è trattato di un’esperienza entusiasmante! Girando per i padiglioni capisci la meraviglia del mondo, la bellezza dei vari luoghi. Nel padiglione CCUP, il China Corporate United Pavillon, il presidente della Quality, Massimiliano Panero, ha inaugurato il 16 maggio scorso la Mostra Internazionale dove sono state esposte le opere a concorso: la mia è stata selezionata e lunedì 22 giugno sono andata a Milano a consegnare la mia opera al presidente del CCUP di Shanghai, Huang Yaocheng. L’opera è partita la sera stessa per la Cina e verrà messa negli uffici presidenziali dello stesso. Devo dire che è stata un’emozione grandissima vedere proiettato sul maxi scherno esterno del padiglione il mio quadro con il mio nome che scorre: roba da infarto!

L’uomo rinchiuso in una “gabbia dorata” in un dipinto di Carlà.

La tua arte ha molti e differenti rimandi artistici: alcuni elementi sembrano richiamare il cubismo o il futurismo (specie le opere pittoriche) ed altri, altre cose (specie i lavori “tridimensionali” sui mobili d’arte) rimandano a volte al surrealismo. Quali sono i tuoi modelli?

Io amo profondamente Picasso, la sua arte dura, ma nel profondo tenera e penetrante: l’espressione di visi e sguardi, a volte molto decentrati, ma significativi e ricchi di senso. Rispecchiano esattamente il carattere dell’artista: eclettico, sensibile,  ma con uno sguardo a dir poco inquietante. Comunque le mie opere sono create al momento o per una situazione vissuta, o per una persona incontrata, insomma di punto in bianco, di getto, mi sento un impulso fortissimo che mi porta a dover mettere giù per immagini il mio pensiero. Sinceramente devo dire che a volte sono talmente immersa nella pittura che non mi ricordo di mangiare! Il mio record è stato nove ore di fila senza rendermi conto: sono fatta così!

Nei tuoi quadri appaiono simboli molto efficaci, molto potenti, come il tema dell’Occhio e figure umane ridotte a burattini, o intrappolate in gabbie dorate. Dato il mio interesse per i temi “esoterici”, mi sembra quasi di cogliere una connessione col diffuso tema degli Elite di Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale, o magari un influsso inconscio. O hanno un significato del tutto diverso?

Sì, effettivamente ho voluto dare un lieve riferimento allo stato attuale del mondo, quindi ovviamente anche agli Illuminati: l’Occhio come sguardo al mondo, i fili conduttori del movimento dei burattino, la stretta di mano tra di loro come simbolo di fratellanza, ed altri ancora…

Il padiglione dell’esposizione cinese.

Carlà all’Expò…

Il nuovo dipinto esposto in sostituzione di quello acquisito

Come Margutte ci incuriosisce molto capire le influenze della altre arti sugli autori visuali. Quali sono le tue passioni?

Le mie passioni, a parte ovviamente l’arte, sono l’antiquariato e le ceramiche: passioni che porto avanti sin da bambina. Quando prendo in mano un oggetto antico penso alla sua vita: chissà chi l’avrà posseduto, e tramandato di mano in mano fino ad oggi! Così per l’arte e gli artisti: guardando cerco di immaginare le loro emozioni durante l’esecuzione dell’opera.


I quadri esposti nel museo di Melbourne

Anche tramite l’associazione QualItaly, di cui sei parte importante, sei coinvolta in molti progetti artistici di rilievo. Quali sono i principali appuntamenti futuri con la tua arte?

L’associazione QualItaly, col suo presidente Massimiliano Panero, sta organizzando a livello mondiale varie esposizioni: attualmente ho due opere al Museo di Melbourne, nello stato della Victoria, in Australia, e nell’autunno farò una personale nello stesso Museo. Proprio ieri è venuto a trovarmi in studio il professor Giorgio Barberis,  un eccellente critico d’arte: con mia grande soddisfazione mi ha preso in considerazione, dicendo che ha intenzione di farmi fare delle personali a Roddi, Alba, Torino e Alassio. Un altra grande avventura mi aspetta grazie alla Dott. Maria Grazia Todaro dal 9 al 12 di luglio sono alla Queen Art di Monaco con un paio di opere in casa dei Reali, con tanto di cena di gala e premiazione da parte dei sovrani. Un vernissage molto importante, è come una laurea honoris causa, diciamo!

I quadri inviati all’evento di Monaco

 

Non mi resta quindi che ringraziare profondamente Carlà per la sua disponibilità, sperando di poter avere presto modo di scrivere ancora di lei su queste pagine. Alla prossima!

Le fotografie (autorizzate) sono opera dell’autore dell’articolo