Un girotondo solidale

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ATTILIO IANNIELLO (a cura)

I sei bronzei fanciulli che in un gioioso girotondo formano la fontana realizzata una dozzina di anni fa dallo scultore Sergio Unia ed intitolata La gòj d’esse a Mondvì (La gioia di essere a Mondovì) per alcuni giorni hanno lasciato i giochi d’acqua per indossare i colorati indumenti nati dalla creatività dei Centri Diurni del Monregalese: Centro Diurno “L’alveare” di Mondovì, Centro Diurno “Nucci Banfi” di Dogliani, Centro Diurno e Residenziale “La Vignola” di Mondovì, Centro Diurno “Sirio” di Villanova Mondovì, Centro Residenziale “L’Aquilone” di Bastia Mondovì, Centro Residenziale “Collegino Milena” di Lurisia e Centro Diurno “Cascina Nibal” di Mondovì.

La performance artistico-sociale era accompagnata dal seguente manifesto:

«Abbiamo deciso di condividere la nostra esperienza di operatori e utenti del sociale proponendo questo cambio di look di uno dei monumenti più rappresentativi di Mondovì. In questi giorni si trasformerà nella Gòj d’esse diversi a Mondvì, in modo da rappresentare attraverso i fanciulli della fontana i Centri della zona e le persone che li frequentano. Ognuno con la sua specificità, originalità e unicità ha apportato il proprio contributo dando così valore alla possibilità e abilità di ciascuno. I fanciulli così vestiti con materiali di recupero e tecniche differenti, testimoniano questa volontà di unirsi per dare vita ad un intreccio di fili di amicizia e solidarietà».

Le attività dei Centri Diurni sono finalizzate a creare un luogo fisico ed umano che possa far crescere gli ospiti nelle autonomie, nella consapevolezza di se stessi, nella capacità di stare insieme agli altri e di interagire con il territorio circostante e le persone che lo abitano.

Il lavoro degli operatori, il loro rapporto con gli ospiti è teso non solamente al benessere di questi ultimi ma a creare una civitas in cui la diversità non sia declinata nell’emarginazione ed esclusione ma sia empaticamente inclusa nella quotidianità sociale.

Il girotondo colorato dei bronzei fanciulli per alcuni giorni sono testimoni di questo “sogno” dei Centri Diurni monregalesi, un sogno per far crescere in consapevolezza le persone che per un attimo poseranno lo sguardo sulla fontana, quasi a richiamare quell’antico proverbio popolare che recita: «Se vuoi un anno di prosperità /fai crescere il grano/se vuoi dieci anni di prosperità/fai crescere gli alberi/se vuoi cento anni di prosperità/fai crescere le persone».

I Centri Diurni sono una delle realtà che attualizzano la Dichiarazione sui diritti dei disabili emanata dalle Nazioni Unite il 9 dicembre 1975.

 

Foto di Bruna Bonino

Foto di Bruna Bonino

Dichiarazione sui diritti dei disabili.

Proclamata con la risoluzione dell’Assemblea Generale 3447 (XXX) del 9 dicembre 1975

 

L’assemblea Generale,

Consapevole dell’impegno degli Stati membri, presente nella Carta delle Nazioni Unite, di intraprendere azioni sia in comune che separatamente in cooperazione con l’Organizzazione per promuovere migliori condizioni di vita, diffusa occupazione e condizioni di progresso e sviluppo economico e sociale,

Riaffermando la fede nei diritti umani e nelle libertà fondamentali, e nei principi di pace, dignità e valore della persona umana e di giustizia sociale proclamati nella Carta,

Richiamando i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, del Trattato Internazionale sui Diritti umani, della Dichiarazione dei Diritti del fanciullo e della Dichiarazione sui Diritti delle Persone con disturbi mentali (letteralmente: mentalmente ritardate), così come gli standard per il progresso sociale già stabiliti nelle costituzioni, convenzioni, raccomandazioni e risoluzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dell’Organizzazione educativa, scientifica e culturale delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione mondiale della Sanità, del Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni interessate,

Richiamando inoltre la risoluzione 1921(LVIII) del Concilio Economico e sociale del 6 maggio 1975 sulla prevenzione della disabilità e la riabilitazione dei disabili,

Mettendo in evidenza che la Dichiarazione sul progresso e sullo sviluppo sociali ha indicato la necessità di proteggere i diritti e di assicurare il benessere e la riabilitazione di coloro che sono svantaggiati fisicamente e mentalmente,

Tenendo in considerazione la necessità di prevenire le disabilità fisiche e mentali e di assistere i disabili nello sviluppo delle abilità nei più diversi campi di attività e di promuoverne per quanto sia possibile l’integrazione nella vita normale,

Consapevole che ci sono paesi i quali, durante l’attuale grado di sviluppo, possono impiegare soltanto risorse limitate a questo scopo,

Proclama questa Dichiarazione sui diritti dei disabili e richiede azioni nazionali ed internazionali per assicurare che essa verrà usata come base comune e cornice di riferimento per la protezione di questi diritti:

1. Il termine “disabile” indica ogni persona incapace di far fronte, totalmente o in parte, alle necessità di una normale vita individuale e/o sociale, a causa di deficienze, congenite o meno, nelle sue capacità fisiche o mentali.

2. I disabili godranno di tutti i diritti messi in evidenza da questa Dichiarazione. Tali diritti saranno garantiti a tutti i disabili senza alcuna eccezione di nessun tipo e senza distinzioni e discriminazioni sulla base di razza, colore della pelle, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere, origini nazionali e sociali, situazione economica, di nascita o altra situazione riferita sia al disabile stesso che alla sua famiglia.

3. I disabili hanno il diritto intrinseco di essere rispettati per la loro dignità umana. I disabili, quale sia l’origine, la natura e la gravità del loro handicap e delle loro disabilità, hanno gli stessi diritti fondamentali di tutti i cittadini della stessa età, compreso in primo luogo e soprattutto il diritto di godere di una vita decorosa, la più normale e piena possibile.

4. I disabili hanno gli stessi diritti civili e politici degli altri esseri umani; il paragrafo 7 della Dichiarazione dei Diritti delle Persone con disturbi mentali si applica a qualsiasi possibile limitazione o soppressione di tali diritti nei confronti dei disabili mentali.

5. I disabili hanno diritto ai provvedimenti adatti per permettere loro di diventare il più possibile autosufficienti.

6. I disabili hanno diritto alle cure mediche, psicologiche e funzionali, inclusi gli apparecchi di protesi, alla riabilitazione medica e sociale, all’istruzione, alla formazione professionale e alla riabilitazione, all’assistenza economica e psicologica, ai servizi di collocamento al lavoro e altri che permettano loro di sviluppare al massimo le capacità e abilità e affrettino il processo per l’integrazione o reintegrazione sociale.

7. I disabili hanno il diritto alla sicurezza economica e sociale e ad un livello di vita decoroso. Hanno il diritto, secondo le loro capacità, di assicurarsi e mantenere l’impiego o di impegnarsi in un’occupazione utile, produttiva e remunerativa e di associarsi a sindacati.

8. I disabili hanno diritto che le loro esigenze particolari vengano prese in considerazione in tutte le fasi della programmazione economica e sociale.

9. I disabili hanno diritto di vivere con la loro famiglia naturale o adottiva e di partecipare a tutte le attività sociali, creative o ricreative. Nessun disabile sarà soggetto, per quanto riguarda la residenza, a trattamenti differenziali se non a quelli richiesti dalla sua condizione o che potessero procurare miglioramento. Se si presenta indispensabile la residenza in un istituto specializzato, l’ambiente e le condizioni di vita saranno le più simili possibile a quelle della vita normale di una persona della stessa età.

10. I disabili saranno protetti da qualsiasi forma di sfruttamento e da tutte le norme e tutti i  trattamenti di natura discriminatoria, offensiva o degradante.

11. I disabili dovranno essere messi in grado di avvalersi di assistenza legale qualificata qualora questa risulti indispensabile per la protezione della loro persona e della loro proprietà. Qualora venissero istituiti procedimenti legali contro di loro, la procedura applicata dovrà tenere in considerazione la loro condizione fisica e mentale.

12. In tutte le situazione riguardanti i diritti dei disabili può essere utile che vengano consultate le organizzazioni delle persone disabili.

13. Verranno pienamente informati i disabili, le loro famiglie e comunità, con tutti i mezzi appropriati, dei diritti contenuti in questa Dichiarazione.

(traduzione dall’Inglese a cura di Silvia Pio)

(Le foto, dove non diversamente specificato, sono di Laura Blengino)