L’uomo che non capiva l’amore per la terra

foto di Bruna Bonino

foto di Bruna Bonino

DORETTA DEL FABBRO

Claudio era partito in macchina da Brescia quel mattino presto e da poco stava salendo da Alba verso Barolo in mezzo alle prime colline delle Langhe.

Era la seconda volta che andava a trovare suo figlio Andrea da quando il suo primogenito aveva deciso, circa quattro anni prima, di lasciare Brescia e un buon posto in una ditta della zona per trasferirsi in questa parte di Piemonte e vivere quasi come un contadino. Claudio era legato a suo figlio, era stato fiero dei suoi risultati scolastici e del fatto che avesse trovato subito un buon lavoro e non riusciva a capire cosa avesse spinto Andrea a scegliere quel tipo di vita, a parte il fatto di essersi innamorato di Margherita, conosciuta all’Università. Margherita veniva da La Morra, un paese in cima ad una collina da cui non si vedevano che vigneti, vigneti che producono buoni vini come la Barbera, il Nebbiolo e il più nobile Barolo ed era proprio lì che Claudio si stava dirigendo.

Certo il paesaggio non era niente male, l’estate era appena iniziata e le colline si distendevano verdissime a perdita d’occhio, con qua e là paeselli arroccati. Andrea gli aveva mostrato delle foto dei vigneti in autunno, quando le foglie della vite vanno dal giallo oro al rosso fuoco e non aveva potuto evitare di ammirare quegli scorci, ma un’altra cosa era vivere tutto l’anno in posti così distanti dalla città.

Imboccò la stradina che portava alla frazione Santa Maria e dopo pochi metri si fermò nell’aia della casa colonica dove vivevano suo figlio e Margherita.

Già da una buona mezz’ora Andrea scrutava la strada. Gli corse incontro e dopo averlo abbracciato lo accompagnò in casa.

“Abbiamo fatto parecchi cambiamenti dalla tua ultima visita. Con Margherita abbiamo deciso di arredare quattro stanze e di aprire fra qualche settimana un Bed & Breakfast. Se ne occuperà Margherita mentre io mi occuperò della vigna e dell’orto. A proposito, lo prendi un caffé? Poi, prima di metterci a tavola, voglio portarti nella vigna.” disse Andrea accompagnando suo padre in cucina.

La cucina era grande, luminosa e con un lungo tavolo di legno massiccio al suo centro. Claudio notò subito il bel pavimento in cotto e il legno delle travi del soffitto che gli ricordavano qualche altra casa vista nella sua infanzia. Le tendine a quadretti rossi e bianchi e una imponente credenza in legno chiaro e piena di piatti, scodelle e brocche rustiche davano alla vecchia cucina un aspetto accogliente.

“Un caffé lo prendo volentieri. E così non ti basta il lavoro nella vigna. Volete anche fare gli albergatori.” disse il padre di Andrea in modo quasi provocatorio.

“È stata un’idea di Margherita, c’è molta richiesta di stanze da queste parti, dalla primavera a fine autunno e sarebbe un’attività che non richiede molto tempo e fatica. Margherita ha già lavorato come cameriera, quando studiava, sa trattare con il pubblico e adora fare i dolci. Non avrà che da preparare delle buone e ricche colazioni per i nostri ospiti e sarà anche piacevole incontrare persone che arrivano da lontano. Sai, ormai oltre agli Svizzeri e ai Tedeschi arrivano anche gli Americani. Amano questi paesaggi e vanno matti per la cucina piemontese e gli ottimi vini, comperano anche i più cari.” spiegò Andrea tutto infervorato, mentre preparava il caffé. Nel frattempo era entrata in cucina Margherita.

“Ben arrivato,  Signor Magnini. “ disse Margherita stringendo calorosamente la mano a Claudio.

“Ciao, Margherita.  Andrea mi stava raccontando del vostro progetto del Bed & Breakfast.”.

“Ah. Bene. Sì, è stata una mia idea e spero che funzioni. La casa che mi ha lasciato mio zio è molto grande e avevamo delle stanze inutilizzate, adatte ad accogliere degli ospiti senza troppe pretese. Mi sono divertita ad arredarle. Dopo il pranzo la porto volentieri a vederle, se le fa  piacere.” Margherita era una ragazza piena di vitalità, positiva e forse proprio questo, oltre ad un viso dolce e dei bellissimi occhi color nocciola,  aveva tanto attratto Andrea.

Dopo aver versato il caffé, Margherita aveva tirato fuori dalla dispensa una torta di nocciole che aveva preparato la sera prima.

“Cosa ne dice di uno spuntino prima di andare per vigne con Andrea?” chiese Margherita al padre di Andrea, porgendogli sorridendo un piattino con una bella fetta di torta.

“Assaggio volentieri una fetta di torta. E così verifico le probabilità di riuscita del vostro progetto.” Claudio iniziava a sentirsi a suo agio.

Qualche minuto dopo Andrea faceva strada a suo padre per raggiungere la vigna di cui si occupava da qualche anno.

“La nostra vigna arriva fino a quei peschi e laggiù fino al pozzo. Il padre di Margherita dice che è uno dei più buoni vigneti della zona, sia come terreno che come esposizione. Quest’anno abbiamo prodotto un buonissimo Nebbiolo e un discreto Barolo che commercializziamo attraverso la cantina sociale e qualche enoteca di Alba. La soddisfazione maggiore è il fatto di sapere che il vino che produco è frutto del mio lavoro e che se la qualità è buona è perché ho lavorato bene. Ho imparato molto dal padre di Margherita, senza di lui non sarei stato in grado di far nascere neanche un grappolo d’uva.” disse Andrea controllando a che punto era la crescita dei pampini.

“Sei proprio entusiasta del tuo lavoro. Sai, faccio un po’ fatica a capire questo tuo fervore, mi sembra un lavoro così duro e monotono.” gli disse il padre, che stava comunque cercando di seguire i pensieri e le osservazioni di suo figlio.

“Basterebbe che ti fermassi qualche giorno qui per capire come non ci sia una giornata uguale all’altra. Il lavoro nella vigna può essere faticoso, ma tutto quello che faccio non è inutile, non mi sembra di buttare via il mio tempo, la mia vita, come mi stava succedendo con il lavoro che facevo a Brescia. Vedo ogni giorno i piccoli risultati del mio lavoro, le piantine che crescono, i frutti che si sviluppano e maturano e vivo all’aria aperta, respirando i profumi della natura, spiando i cambiamenti delle stagioni. Sai, qualche settimana dopo il mio arrivo mi sono reso conto di come prima non vedessi quello che avevo intorno e non mi accorgessi degli odori. Per quasi trent’anni ho vissuto senza vedere e sentire veramente quello che mi circondava. Ad esempio, papà, lo senti questo profumo intenso? No, eh. E’ il profumo del vecchio fico sopra la vigna. Se ci spostiamo un po’ sentiremo il profumo del timo, ce n’è una pianta in fondo al filare. Fino a qualche settimana fa, salendo verso la vigna mi godevo il profumo dolcissimo dell’acacia, ci sono alcune piante tra la casa e qui e quando sfioriscono i fiorellini bianchi cadendo sembrano fiocchi di neve.” Andrea parlava a suo padre trasportato dall’entusiasmo.

“Ti sto ascoltando e forse inizio a capirti.” gli rispose suo padre, che ogni tanto si distraeva per guardare il paesaggio.

“Capisco che tu faccia fatica a vedere i lati positivi del nostro stile di vita. Hai sempre lavorato come un matto per farti strada e sei riuscito a fare una bella carriera, ma questo ti ha impedito di avere del tempo libero e anche di passare un po’ di tempo con noi figli. Ti confesso che mi sarebbe piaciuto avere un padre che mi portasse in montagna, a pescare e mi insegnasse ad amare la natura. So che quello che hai fatto lo hai fatto anche per noi  e per la mamma ma mi sarebbe piaciuto passare più tempo con te e non vederti sempre stressato.” disse Andrea guardando suo padre negli occhi e sentendosi un po’ colpevole per questa confessione e per le accuse che da anni voleva esternare.

“Su questo hai ragione. Sono stato preso dall’ingranaggio come tanti, avevo bisogno di affermarmi e forse l’ho fatto più per me che per la famiglia. Spiace anche a me di non avere dedicato più tempo a voi figli e a vostra madre.  E mi sono perso tante cose, me lo hai fatto venire in mente tu questa mattina, quando parlavi infervorato dei progetti fatti insieme a Margherita. Io non sono mai riuscito a progettare niente con tua madre.”, Claudio non si era mai sentito parlare in quel modo. Non aveva mai avuto neanche il tempo di chiedersi se il tipo di vita che stava facendo fosse quello giusto. Si rendeva conto solo adesso di aver fatto degli errori imperdonabili nella sua vita e si stava chiedendo se avrebbe avuto ancora il tempo di rimediare.

“Papà, torniamo a casa. E’ tardi e penso che Margherita ci stia già aspettando per il pranzo. A proposito, la mia nuova vita non è solo fatta di vanga e forbici. Abbiamo dei buoni amici, a Margherita piace cucinare e facciamo spesso delle belle tavolate a casa nostra, l’inverno abbiamo parecchio tempo libero per leggere e andare al cinema.” disse Andrea riprendendo il sentiero che conduceva alla casa.

“Ho paura che nel pomeriggio potrebbe mettersi a piovere…il tempo sta cambiando, guarda quelle nuvole. La pioggia qui non mi dà fastidio, a meno che non si trasformi in grandine, perché allora c’è il rischio che faccia danni sia nell’orto che nella vigna. La pioggia è salutare per la terra e a noi contadini permette di concederci ogni tanto una pausa, non è come in città che si corre con qualsiasi tempo per raggiungere l’ufficio e bollare in tempo il cartellino.” stava spiegando Andrea a suo padre mentre entravano in casa.

“Era ora! Sedetevi a tavola che la pasta è quasi pronta!” disse Margherita mentre armeggiava in cucina.

“Un attimo che vado in cantina a prendere una bottiglia speciale per papà.” disse Andrea prima di sparire in fondo al corridoio.

“Come è andata la visita alla vigna? Stanco?” chiese Margherita a Claudio.

“No, non sono stanco. Andrea mi ha mostrato la vigna. Può essere giustamente fiero di quello che fa e inizio a capire il vostro entusiasmo. Mio figlio mi ha anche fatto qualche critica…ma ha le sue ragioni. Fate benissimo ad avere i vostri progetti e a volerli realizzare. Se mi permetti, volevo dirti che sono convinto che se Andrea è così contento della sua vita molto lo deve a te…oltre che alla sua vigna.” disse Claudio sorridendo per la prima volta a Margherita.

Andrea era tornato dalla cantina con una vecchia bottiglia di Barolo e notò con soddisfazione che suo padre scherzava con Margherita e sembrava finalmente a suo agio in quel posto. Margherita non aveva cucinato niente di speciale ma quelle poche cose buone prodotte in campagna e l’ottimo vino avevano creato durante la cena un’atmosfera magica. Claudio guardava contento i due ragazzi e si sentiva felice per l’armonia che regnava tra loro; parlarono delle Langhe, della vigna, degli amici vicini e lontani, delle loro giornate fatte di lavoro e piccole soddisfazioni condivise. Restarono a lungo seduti intorno al tavolo e Claudio si dimenticò che quella sera voleva  tornare a casa, in città.