Mozart, Sonata K.333

mozart

UMBERTO BECCARIA.

Oggi parlo di una delle più belle sonate dedicate al pianoforte da Wolfgang Amadeus Mozart,  quella in si bemolle maggiore K.333.

Nella primavera del 1781 Mozart decise di lasciare il suo impiego a Salisburgo, rinunciando ad un salario sicuro per diventare un libero professionista: scelta artisticamente corretta ma comunque sicuramente azzardata. In questo periodo trovò alcuni allievi e diede parecchi concerti. Riuscì inoltre ad ottenere contatti proficui con alcuni editori.  Pubblicò in quell’anno sei sonate per violino e pianoforte e successivamente le tre sonate K.330, 331, 332, dalla media difficoltà. Queste tre sonate riscossero un buon successo e perciò vennero commissionate a Mozart altre tre sonate, che però erano tecnicamente molto più difficili delle tre precedenti e non incontrarono i gusti del pubblico dei dilettanti. Il pubblico riservò allora maggiori attenzioni ad altri compositori. Tuttavia queste sonate restano dei capolavori assoluti della storia della musica. Tra queste la sonata in si bemolle maggiore.

La sonata K.333 rispecchia in pieno la commedia sentimentale del tempo e si apre con uno dei temi più belli scritti da Mozart: uno splendido cantabile costituito da una lunga melodia che si sviluppa con naturalezza per poi lasciare posto ai gesti più decisi del secondo tema. Il primo tema è molto somigliante ad una melodia di una sonata di Johann Christian Bach. Da qui Mozart architetta una struttura meravigliosamente complessa. Un giorno mi soffermerò meglio sulla forma-sonata. Il primo movimento dei tre totali di questa sonata è un Allegro, denotato da contrasti e splendide invenzioni mozartiane che si alternano cambiando continuamente umore.

Il secondo movimento, Andante Cantabile, è in forma bitematica tripartita, utilizzata raramente nei tempi lenti delle sonate. È una sorta di inno dal carattere però molto meditativo, in cui viene posta una parte centrale denotata da dissonanze e grandi momenti di stasi quasi tragici, che vengono poi risolti dalla riproposizione dello stesso tema iniziale variato.

Il carattere più leggero tipico della commedia ritorna nell’ultimo movimento, Allegretto Grazioso, un brillante rondò tipicamente galante, pensato quasi come se fosse un concerto per pianoforte e orchestra e quindi denotato da alternanze tra soli e tutti. Mozart inserisce sorprendentemente una Cadenza, inserendo così in questa sonata cosi estrosa un altro elemento del concerto solistico. Questo “gioco” dato dall’inserire elementi di altre forme nella Sonata riesce benissimo a Mozart ma è un altro motivo di disorientamento per il pubblico della sua epoca. La Sonata K.333 resta comunque una delle più brillanti e illuminate scritte dal genio di Salisburgo.

Vi lascio una mia interpretazione appena pubblicata della sonata:

https://www.youtube.com/watch?v=tn4Oi0AOkoo

VI RICORDO CHE PER MOTIVI TECNICI L’INDIRIZZO MAIL PER MUSICA MARGUTTE È STATO CAMBIATO IN musicamargutte@gmail.com