La vita come poesia: Peter Russell e il Pratomagno

Peter Russell in una foto risalente agli inizi degli anni ’90. (Archivio Russell)

Peter Russell in una foto risalente agli inizi degli anni ’90. (Archivio Russell)

SILVIA PIO (a cura)

L’Associazione Peter Russell, in collaborazione col Comune di Castelfranco-Piandiscò (AR), che ha finanziato l’operazione, ha stampato un libro dedicato al poeta inglese che ha passato gli ultimi anni della sua vita in quei luoghi. La vita come poesia Peter Russell e il Pratomagno, a cura di Leonello Rabatti, è una pubblicazione certamente utile per la conoscenza di uno  dei maggiori letterati inglesi della seconda metà del XX secolo, candidato al Premio Nobel per la letteratura alla fine degli anni ’90 e riconosciuto dalla critica come “l’ultimo dei grandi moderni”. Il libro contiene un testo introduttivo, l’intera raccolta Pratomagno ed alcune poesie tratte da due delle ultime raccolte poetiche.

fronte e retro Protomagno

Il frontespizio ed il retro di copertina della raccolta autoprodotta Pratomagno, edita nel 1994 e “ristampata per amici” nell’anno 2000 (“Reissued for friends A.D.2000”), come si legge nella scritta vergata di proprio pugno dal poeta.

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Long evening

Poesie tratte dal volume Long evening shadows – Le lunghe ombre della sera, Edizioni Il Foglio, Piombino, Aprile 2002:

Forlorn poesia

Forlorn poesia ita

quaderno

La pagina di quaderno con il testo della prima stesura della poesia Forlorn the valley – Deserta la valle (Archivio Russell). Per la prima redazione dei testi il poeta utilizzava dei semplici quaderni, apportandovi spesso varie modifiche. Il testo veniva quindi dattiloscritto o computerizzato ed in quest’ultima fase venivano apportate, anche manualmente, le ultime correzioni.

Living

Poesie tratte dal volume Living death – Vivere la morte, Firenze, Paideia, Ottobre 2002:

I have to shift

I have to shift ita

Dall’intervento di Leonello Rabatti che introduce il libro La vita come poesia Peter Russell e il Pratomagno:

«Mi resi subito conto che viveva in modo totale e radicale la dimensione poetica. Imparai a conoscere la sua complessa e contraddittoria personalità, nella quale convivevano l’estrema dolcezza e il terribile accesso d’ira, la solitudine ascetica e la condivisione amichevole entro una vasta rete di rapporti, l’alta spiritualità della ricerca poetica e culturale e l’estrema “terrestrità” carnale e corporale, talvolta anche “bassa”. Un personaggio che aveva vissuto fino in fondo i molteplici aspetti dell’esistenza, condensandoli nella sintesi del verso: attorno alla poesia ruotava l’interezza della sua vita. Un vivere estremo, guidato dalla percezione acutissima delle persone e degli eventi, così lontano … dalle narcisistiche frivolezze dei cenacoli e degli ambienti letterari, nei quali la cultura e la poesia erano, e sono spesso, snobistici e dilettanteschi passatempi, magari garantiti da una solida copertura economica e da una ben retribuita e convenzionale attività lavorativa [… ].

Compresi ben presto la straordinaria levatura culturale di Peter, testimoniata dalla sua bio-bibliografia, che lo aveva visto protagonista della scena letteraria inglese negli anni ’50 del secolo scorso, amico e sodale dei maggiori intellettuali dell’epoca e considerato dai critici l’ultimo dei grandi poeti moderni. Un’attitudine al nomadismo cosmopolita, mai disgiunta dalla sete di conoscenza, l’avevano portato ad assorbire in profondità i nuclei fondamentali di alcune delle principali lingue e culture, all’interno di un percorso esistenziale e spirituale in continua, intima evoluzione: i testi poetici ne costituivano il condensato più alto e definitivo. Assieme alle vastissime conoscenze acquisite con la lettura e lo studio, e la loro sedimentazione intellettuale, l’esperienza umana e di vita alimentavano continuamente l’espressione poetica e letteraria, ne erano il nutrimento indispensabile e ad esse consustanziali [… ].

L’ultima fase della sua esistenza vide la piena “immersione” del poeta in un ambiente di grande bellezza naturale e paesaggistica qual è quello collinare del Pratomagno e del nostro territorio. Russell assorbì in profondità i potenti stimoli che ricevette da questa nuova condizione esistenziale, lungo un percorso nel quale l’elemento conoscitivo non è mai disgiunto dalla ricerca di un’evoluzione sul piano spirituale. La vita familiare, prima con la moglie e i figli, poi assieme al figlio Peter George; le relazioni sociali, in cui si alternavano relazioni amichevoli con gli abitanti, e il distacco talvolta contrastato, in cui la figura del poeta, del tutto indifferente all’aspetto esteriore, ad alcuni risultava eccentrica, l’attività poetica lungi dall’essere ritenuta una vera e propria professione; i rapporti con gli artisti e bohemien che vivevano nella zona; le frequenti visite di amici e personaggi del mondo della cultura e dell’arte, italiani e stranieri; i viaggi, le conferenze, la sempre intensa attività culturale, uniche fonti di sopravvivenza economica; le attività pratiche, la coltivazione dell’orto, la contemplazione ed il contatto continuo con le bellezze naturali: la pienezza del vissuto, in tutti i suoi vari aspetti, trovava una definitiva sintesi e condensazione nell’espressione poetica. Ciò è particolarmente visibile in una raccolta come Pratomagno, autoprodotta dal poeta nel 1994, nella cui introduzione viene sintetizzata in modo chiaro ed efficace, la teoria poetica che sta alla base della scrittura russelliana. In questo scritto Russell ribadisce il valore “sacrale” della poesia, laddove la mente del poeta è in grado di collegarsi all’intelletto intuitivo e transpersonale (noplatonicamente il “nous”) che ordina nell’armonia del verso le esperienze fisiche, emozionali e personali, tutto il materiale che proviene dalla limitata e razionale realtà fenomenica del vissuto individuale. La poesia è uno spazio sacro, un “Temenos”, dove il poeta perviene alla percezione intuitiva di un’essenza, tramite un processo di ipersensibilizzazione della consapevolezza, che lo conduce ad uno “stato di mente unico”. In questo senso è fondamentale il ruolo che giuoca l’Immaginazione quale “motore” dell’intelletto intuitivo, in grado di ordinare e “sovraordinare” il materiale contenuto nel bagaglio emozionale, intellettuale e spirituale dell’individuo. L’intelletto intuitivo si identifica col Sé superiore, l’Atman, dal quale scaturisce il concetto di Musa, in grado di “suggerire” l’espressione poetica. Nella medesima prefazione il poeta aggiunge: Vedo la poesia come un mezzo per celebrare la vita, di fare del momento che passa o del momento già passato, un’esperienza veramente reale e significativa nel presente e per il futuro… La poesia deve essere una ri-creazione della vita, una cosa che comunichi il sentimento e l’essenza dell’esperienza meritevole di essere ricordato. Questo sarà l’anima e lo spirito della poesia

copertina

Foto di copertina di Leonello Rabatti: Il laghetto che il torrente Resco forma accanto a “La Turbina”.

Il libro è distribuito gratuitamente, anche in formato pdf  via mail, a chiunque ne faccia richiesta, contattando il presidente dell’Associazione Leonello Rabatti (si veda l’indirizzo più sotto).

L’Associazione Peter Russell

La biblioteca di Peter Russell, composta da oltre 9.000 libri, e il prezioso archivio, sono divenuti di proprietà del Comune di Castelfranco-Piandiscò. L’Associazione Peter Russell, costituita dopo la sua morte, ha il compito di valorizzare la figura e l’opera del poeta, ed il suo patrimonio letterario e culturale.

Russell è indubbiamente uno dei maggiori poeti del ‘900, che ha vissuto ed assorbito in profondità i nuclei migliori della cultura mondiale, restituendo l’unicità preziosa di questa ininterrotta, eccezionale esperienza conoscitiva, nella straordinaria bellezza dei suoi versi poetici, unendo inscindibilmente vita e scrittura.

Franco Loi, uno dei più grandi poeti italiani viventi, ha scritto dell’opera poetica di Russell:
«Nelle poesie di Russell riconosco lo stile della più alta tradizione che unisce l’intensità del pensiero, la semplicità del linguaggio, la qualità musicale e la sacralità delle immagini, con una profonda cultura generale. Il poeta sembra continuare quell’antico dialogo, il doloroso, terribile messaggio della poesia che attraversa le generazioni e giunge alla gente del mondo come specchio dell’umana follia e della rinnovata speranza… e come Omero, strappa al buio del sé e del mondo, le più grandi realtà e verità nascoste».

I riferimenti dell’Associazione sono i seguenti:
info@peterrussell.info
Per informazioni specifiche ed invio di materiale informativo, la mail del Presidente è:
l.rabatti@virgilio.it Cellulare: 340 76 34 751 (in orario serale)

La figlia del poeta, Sara Russell, è disponibile al seguente indirizzo mail:
s.e.russell76@gmail.com.

Il sito dell’Associazione è il seguente: www.peterrussell.info

È possibile sostenere l’Associazione versando una quota annuale o con libere donazioni.

Russell in Margutte:
Sulle rive del Resco