Racconti newyorkesi

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ELISABETTA MERCURI

«La mia speranza è che qualcosa risuoni nel lettore, come l’eco di quella città risuona in me»
così, nell’appendice del suo libro La ragazza coi tarocchi e altri racconti newyorkesi (pubblicato con StreetLib)), il giornalista cuneese Fabrizio Brignone.
Pagine nelle quali emozioni e riflessioni scaturite da due soggiorni a New York vengono condivise «con l’esigenza di raccontarle, con tutto il piacere di scrivere».

Quattordici racconti le cui trame sono sostenute da un ritmo narrativo veloce quanto fluido. L’autore racconta New York, la sua New York, proiettandoci in questo mondo di colori, di luci, di suoni: una realtà che stordisce ma che apre nuovi orizzonti nell’anima. Un viaggio il suo, che diviene forte esperienza emotiva, lasciando prevalere il pensiero che scava nelle profondità, sul senso di smarrimento che può provocare lo scorrere impetuoso della vita intorno.

Il senso del viaggio è quasi sempre ricerca del nuovo, desiderio di andare oltre i confini non solo dei propri luoghi ma anche del proprio essere, per reinventarsi e trovare nuovi stimoli.
Nella folla newyorkese è facile lasciarsi travolgere dal caos, tutto è così frenetico da togliere il respiro, tutto così incredibilmente fascinoso e spettacolare da non poter resistere a catturare l’attimo, a «cercare il proprio ricordo visivo».
Tra grattacieli e panorami maestosi, incroci di strade, di sguardi, la ricerca di un proprio equilibrio, del vero senso della vita. In questo caos lo scrittore riscopre la voglia di ritrovare se stesso, acquista coscienza di come la quotidianità e la frenesia tolgano spessore al tempo che passa, si trova a riflettere sulla verità, sulla bellezza e sulla felicità, sulla gioia e sul dolore.

Riflessioni e idee con «sfumature inedite» raccolte in un diario che diviene un libro, un «souvenir creativo» così lo definisce Brignone, per raccontare «quell’incontro tra il mai visto e il proprio vissuto». New York è un’esperienza unica, una scoperta straordinaria: si rivela come dimensione infinita, «finestra sul mondo», luogo e non luogo, che racchiude contraddizioni e differenze, «che ti ispira, guida i tuoi passi, ti mette in ascolto».
Ecco, l’autore si mette in ascolto di se stesso, stimolato da un mondo così lontano dal nostro, ma proprio per questo capace di «riaccendere la voglia di vivere, di creare, di sentire che c’è qualcosa in più oltre le apparenze». Da qui la sua curiosità delle vite altrui, fino a fantasticare sul loro comportamento nella quotidianità, con la voglia di «imparare a guardare il mondo, il diverso, in modo nuovo, e scoprirne la magia».
L’invito anche a guardare meglio la realtà di oggi, per capire un po’ di più l’America, la nazione che ha dato un’identità al Nuovo Mondo.

Cronaca e fantasia nei racconti di Fabrizio Brignone. Times Square, Central Park, l’Empire State Building, il Metropolitan, e le famose strade che percorrono la Grande Mela, sono sfondi per storie e personaggi reali sospesi in una città dove «la vita pulsa più che altrove» e per questo pronta ad accogliere tutti al di là di ogni differenza o barriera; sono teatro di visioni, di incontri che sfumano in un alone di mistero, comunque suggestioni della mente che naviga in una città «che non dorme mai, dove tutto è libertà glamour futuro shopping spettacolo international opportunità », che accentua la consapevolezza di esserci…