La Grande Guerra, senza alcuna retorica

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CESARE MORANDINI.

Il 3 novembre 2015 è stato realizzato, su organizzazione del Dipartimento Cultura del comune di Mondovì, un convegno sulla prima guerra mondiale, iniziata per l’Italia cento anni fa. Con la collaborazione delle scuole monregalesi, nella sala delle Conferenze di corso Statuto, si sono avvicendati quattro studiosi e insegnanti delle scuole della città, di fronte ad una sala particolarmente gremita. Sotto il titolo “Cent’anni dalla Grande Guerra”, Stefano Casarino ha affrontato il tema de “La tregenda degli imperialismi”, fornendo un brillante esempio di storia fatta attraverso la letteratura, sotto lo stimolo della lettura dello storico Emilio Gentile; Paolo Lamberti, con il suo “Attrito. Una storia proprio così”, ha restituito all’uditorio una lettura classica delle vicende militari delle guerra, non senza argomentate revisioni della vulgata su taluni aspetti tattici ed economici, sulla scorta delle sue letture di storici inglesi; Cesare Morandini ha intitolato il suo intervento “Alzo zero. Aspetti antropologici della Grande Guerra”, annotando le radici culturali e i mutamenti antropologici alla base del conflitto, con una lettura, oltreché dei classici sulla guerra (da Isnenghi e Rochat a Giuliano Procacci) del recente testo di Angelo Ventrone. Ha concluso Nicola Duberti, con interessantissime annotazioni sul rimescolamento linguistico avvenuto nelle trincee, attraverso le lettere dal fronte di soldati di ogni provenienza geografica (“L’italiano in trincea“). La giornata si è conclusa con la proiezione di un grande classico della prima guerra mondiale,“La Grande Guerra” di Mario Monicelli (1959).