Il Cratere Dove Gorgoglia Il Tempo

 LORENZO BARBERIS.
 
Fotografie di Bruno Capellino

Le mostre del fotografo Bruno Capellino presso la saletta “Andrea Pozzo” del caffè Antico Borgo a Piazza sono ormai una piccola tradizione monregalese. L’autore, uno dei pochi ad operare nell’ambito dell’astratto nella fotografia monregalese, presenta spesso le sue opere in sinergia con altri amici artisti.

In questo caso, l’esposizione di Bruno vede la presenza di due autori liguri, la savonese José Angela Saccone, già presente assieme a Bruno in una precedente esposizione monregalese, che ha riproposto le sue variegate produzioni ceramiche, e l’imperiese Claudio Mancarella, di Camporosso, che opere nel singolare ambito del mosaico. Il titolo, suggestivo, “Entro il cratere dove gorgoglia il tempo”, sembra rimandare ad un vulcano mitologico, simbolo della creatività artistica.

 

Questa mostra ha la particolarità di essere l’ultima in cui Capellino proporrà le immagini della sua consueta ricerca fotografica, di cui qui nell’immagine di copertina del post possiamo ammirare uno dei risultati più intensi, ottenuto con l’uso di sole due tonalità di colore, ocra e nero. Tra le sperimentazioni presenti in questa mostra, significativa è l’immagine qui sopra, ottenuta con una matrice di nylon stampato, in cui possiamo vedere una certa vicinanza ancora con le precedenti opere, ma una resa diversa permessa dal differente supporto utilizzato.

 

L’autore giudica ormai giunta a conclusione questa esperienza, ed è passato a una nuova produzione, sempre effettuata con una rielaborazione ottica di immagini preesistenti, ma con una metodologia completamente differente rispetto alla precedente produzione.

Queste prime quattro foto esposte sopra sono quindi il nucleo iniziale di tale nuova ricerca; la resa estetica, come possiamo notare, è andata in questo caso verso un taglio dell’immagine estremamente sottile e allungato, virato sui toni del viola, con sfaccettature più geometriche, mentre la consueta produzione di Bruno era orientata, come si vede sopra, a un astratto meno dominato dalla forma. Ma si tratta ancora di esperimenti embrionali, per cui è presto per dire quali saranno gli sviluppi scelti dall’autore.

Disegni di Bruno Capellino

Personalmente, abbiamo apprezzato molto anche un altro aspetto relativamente inedito di Capellino presente nella mostra, ovvero il Capellino grafico, autore di quadretti a penna nervosi, ma precisi e nitidissimi, in cui paiono affastellarsi segmenti di volti e corpi geometrizzati in una struttura inquietante e impossibile, quasi un ritratto immaginario di possibili orrori lovecraftiani.

 


Mosaici di Claudio Mancarella

I mosaici di Claudio Mancarella costituiscono già in sé una scelta singolare, rara nella scena artistica regionale attuale anche per la difficoltà di realizzazione comportata da tale tecnica. L’autore imperiese opera anche in ambito pittorico, ma indubbiamente la produzione da lui portata a Mondovì è più suggestiva. Come anche in pittura, Mancarella aderisce a uno stile figurativo, che in ambito mosaico si distingue per un certo rimando all’arte musiva romana e bizantina, con decori ondulati e serpentini che racchiudono i temi del mare e della natura: pesci, volti, o questo bel pavone che ci scruta coi suoi cento occhi dorati.

Ceramiche di José Angela Saccone
 
 
 
La ceramista savonese José Angela Saccone torna invece con le sue coloratissime ceramiche liguri, improntate a colori allegri e vivaci con esiti quasi surreali in certe marine fantastiche ed irreali.
 
Come scrive bene Gianni Latronico, Angela “non ama la tristezza delle maschere tragiche, la caducità delle foglie morte, il fiorire del male occulto” ma invece la joie de vivre già cara a Matisse e ai fauves.
 
Ella coglie la vita “del sottobosco forestale, degli abissi oceanici e delle nuvole vaganti”, immettendola nelle sue terre che, pur aderendo anche qui al figurativo, dimostrano per Latronico “risvolti psichici, con profondità interiori e con decorazioni spirituali, che rispecchiano i suoi mutevoli stati d’animo, in corso d’opera”. Un’attenzione al fatto psicologico, quindi, che rispecchia la sensazione che avevo sopra evidenziato, e si è riflessa anche nel ciclo dell’autrice dedicato allo studio antropologico-psicologico delle varie etnie utmane, con una serie di grandi volti su ceramica che aveva presentato nella sua precedente presenza a Mondovì.
 
Una mostra gradevole e interessante, dunque, che sarà disponibile ancora fino al prossimo sabato 29 luglio 2013 presso il caffé Antico Borgo, in Piazza Maggiore, a Mondovì Piazza. Non mi resta quindi che chiudere consigliando ai monregalesi appassionati d’arte una visita all’esposizione.
Lorenzo Barberis
(fotografie dell’articolo di Lorenzo Barberis)