Opera Omnia, poesie di Maurizio Zanon

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MAURIZIO ZANON

ALLA PRIMA GIOVINEZZA

Eri chiara
di luce splendente
come una stella
e ora che non ti ho più
sei ancora più bella.

*

A PADOVA

A Padova quella mattina
ho rivisto il tuo viso dopo anni
fra erbaioli e venditori di frutta
smemorata e l’aria assorta
un tratto t’ho seguito
per Piazza dei Signori te ne andavi
lasciandoti dietro quella scia
che sa di ricordi e ferite.

*

QUESTO AMORE

Questo amore
maturato al passo delle stagioni
oggi vola a ritmi cadenzati
come ala di gabbiano
procede in cieli al sole estesi!

Chissà mai dove arriverà questo amore:
oltre il mare oltre il cielo
al di là di questa luce forse
chissà mai questo amore
dove luna andrà a spiare!?

*

IL RISVEGLIO

Con te Amore
lasciato il buio ultimo della notte
è più lieve il risveglio
spostate le tende un po’ più in là
s’aprono i tuoi occhi
al dissolversi della foschia
sorridono i balconi appena spalancati
accogliendo il caldo sole.

*

TU CHE IN PUNTA DI PIEDI

Tu che in punta di piedi
sei entrata nel mio cuore
rischiarandolo in angoli nascosti
togliendo ad essi
la polvere accumulata negli anni
sei di questo cuore
attenta domestica
padrona assoluta
che con cura
quel cuore tien pulito.

Maurizio Zanon, Opera Omnia, pref. Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2021

Dalla prefazione di Enzo Concardi:

Il lettore non troverà in questa pubblicazione tutte le opere scritte dall’autore nella sua lunga navigazione poetica, poiché il materiale sarebbe stato veramente infinito: si è preferito optare per un’Opera Omnia tematica, nella quale concentrare il meglio dei suoi motivi ispiratori che vanno dalle liriche amorose alle problematiche dell’essere; dagli incanti della natura alle dimensioni della spiritualità; dalle incursioni nella memoria fino al canto passionale per la sua Venezia.

Vorrei ora tentare una disanima a mia volta riassuntiva della sua poetica, senza essere troppo legato alle singole tematiche e agli sviluppi stilistici – anche se non trascurerò tali aspetti – per non essere rinchiuso in schemi precostituiti e poter quindi spaziare in ampi orizzonti. Proverò a pormi una domanda fondamentale su Maurizio Zanon: qual è la sua sete più profonda? Cosa vuole egli veramente comunicarci con i suoi messaggi poetici? Cosa traspare di più significativo ed importante della sua personalità, della sua umanità, della sua anima, da ciò che il lettore leggerà in questo libro? La domanda si è già articolata in più punti interrogativi e quindi anche la risposta seguirà la stessa strada. Infatti non c’è in lui una sete unica, un messaggio solo, un’anima monocolore, ma tutto un insieme di valori e di istanze che concorrono a formare la ricchezza dell’uomo e dell’artista.

La grande sete del poeta si definisce quindi con più nomi, che tutti però hanno per radice il nome dell’amore: amore per la vita, amore per la libertà, amore per l’amore, amore per la natura, amore per l’eterno, passione per Venezia. Tuttavia, dal momento che egli è anche un recettore problematico delle contraddizioni del mondo contemporaneo in crisi d’identità e di civiltà, ecco che questo amore lo spinge alla denuncia delle storture e delle ombre del nostro vivere, per cui nasce una poetica dei contrasti senza la quale il suo messaggio sarebbe parziale e riduttivo. L’uomo non è ancora riuscito ad eliminare dalla sua anima i dualismi o bipolarismi che lo accompagnano da sempre, per cui spesso si verifica ciò che Hermann Hesse asseriva nel suo Siddharta, ovvero che per ogni principio esiste il suo contrario. Ed ecco che puntualmente Zanon – come tutti noi anche inconsapevolmente – siamo come nani sulle spalle di un gigante e lui, poeta, scrive versi, forgia immagini a testimonianza di ciò.

Maurizio Zanon è nato nel 1954 a Venezia dove attualmente vive. Laureato in Lettere Moderne, ha insegnato nella Formazione Professionale. Scoperto dal poeta Mario Stefani, la sua attività letteraria ha inizio a venticinque anni con la pubblicazione del libro Prime poesie (1979), cui sono seguite molte altre raccolte. Ha conosciuto vari poeti famosi: Diego Valeri, quando risiedeva a Venezia, Giovanni Giudici con Ignazio Buttitta e Andrea Zanzotto, presso lo Studio Museo “Augusto Murer” di Falcade, Luciano Luisi, alla presentazione di un suo libro a Mestre, Maria Luisa Spaziani, in occasione della sua partecipazione al “Premio Eugenio Montale” a Roma, Patrizia Valduga, negli anni dell’università a Venezia, Paolo Ruffilli ed il poeta vernacolare Attilio Carminati. Significativa è stata anche la lunga amicizia con il pittore Guido Baldessari (Venezia, 1938 – ivi, 2016), le cui opere hanno ispirato talune poesie di Maurizio Zanon; ad esempio L’uomo narciso (pubblicata nell’omonima raccolta del 1987) e Berlino blu (pubblicata nell’omonima raccolta del 1992, con illustrazioni di Guido Baldessari). Tra le raccolte più recenti ricordiamo: Tutto passa (2019), Gli anni della solitudine, piccolo diario d’amore (2020), Curiosità poetiche (2020), Tutto fu bello qui (2020).