Moti d’acque e immaginario urbano

locandina

SILVIA PIO (a cura)

L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò
e la prima di quella che viene. Così il tempo presente
Leonardo Da Vinci, Aforismi sulla natura – Codice Trivulziano

“Moti d’acque e immaginario urbano” è un’esposizione sul tema dell’acqua proposta in occasione del 500° anno dalla morte di Leonardo da un gruppo di artisti milanesi, già distintosi in Italia e all’estero.

Leonardo, nel corso dei suoi studi sulla natura, si è occupato delle dinamiche dei fluidi (vento, vapori e acque); indagini finalizzate alla progettazione di un’architettura idraulica di corsi e condotte d’acqua, ponti e chiuse. Opere di cui, girando per Milano e dintorni, possiamo ancora vedere le vestigia e, in alcuni casi, addirittura l’attuale funzionamento. (Una recente mostra sulle macchine di Leonardo si è svolta a Barge, in provincia di Cuneo; si veda qui). Da questo contesto è derivato il progetto: una visione di città che l’immaginario degli artisti risarcisce di una presenza rimossa.

Tutte le opere esposte, elaborate pensando agli spazi dell’Acquario, comunicano una visione dell’acqua come presenza storicamente collegata agli spazi della città, nelle forme che la contaminazione con l’assetto urbano ha determinato (il tracciato dei Navigli, la Darsena, i ponti), istituendo un dialogo con la sua storia, che coinvolge la dimensione della memoria e che ritroviamo in molteplici immagini pittoriche e fotografiche della Milano percorsa dalle acque, dove oggi scorre il traffico metropolitano. Le opere sfuggono ad ogni dimensione nostalgica e citazionista, percorrendo invece le strade dell’evocazione, della metafora, della mitologia urbana, del progetto.

Gli artisti coinvolti, che espongono insieme da più di trent’anni, sono Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Maria Jannelli, Antonio Miano e Claudio Zanini.

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Spirali e vortici tratti dai disegni di Leonardo diventano, nelle sculture di Pino Di Gennaro, una materia ricca e preziosa, graffiata da un segno elegante.
Milano, leonardesca città d’acque, viene evocata dai lavori di Renato Galbusera. Sono opere di vasto respiro che suscitano un’immediata risonanza emotiva. Una serie di lavori di Maria Jannelli su stoffa e tovaglie, reca impressi motivi di fauna acquatica e altri soggetti ispirati alle allegorie della navigazione di Leonardo. Antonio Miano, colpito dai versi di Leonardo (qui in esergo), nei ritratti esposti ha scelto le immagini di poeti che hanno cantato nei loro versi il fascino del mare e della navigazione. Claudio Zanini presenta lavori in cui il segno di Leonardo è interpretato e rielaborato; opere di diversi periodi che hanno in comune il tema del mare e dell’acqua in varie accezioni. Nelle più recenti si mettono in campo moti e flussi equorei ispirati esplicitamente ai disegni leonardeschi.

Un'opera di Claudio Zanini in mostra

Un’opera di Claudio Zanini in mostra

Nonostante l’accentuata diversità di ciascun artista rispetto all’altro, è necessario riconoscere che una strana alchimia conferisce una sorta di inaspettata armonia all’accostamento delle loro opere, in cui influenze reciproche e spesso inavvertite hanno ben operato nel corso del tempo. Parecchio infatti ne è trascorso dall’epoca del debutto, nel 1983 a Palazzo Dugnani con la mostra “Atelier”. Dopo la prima, sono venute altre esposizioni, personali e collettive; soprattutto in spazi pubblici, svincolati dalle più restrittive logiche di mercato. Questo implica, da un lato l’assoluta libertà nella scelta di linguaggi, temi e argomenti del proprio lavoro e dall’altro, un’apertura verso altri artisti colleghi e amici, gravitanti soprattutto in area milanese. Pur rimanendo il nucleo originario, il gruppo ha promosso numerose mostre allargate.

Un esempio per tutti è la rassegna VENATURE che, preso l’avvio nel 1988 con la mostra alla Permanente, ha raggiunto venticinque edizioni in luoghi pubblici in Italia e all’estero (Berlino, Madrid, Vienna, Amburgo, ecc.), coinvolgendo complessivamente una settantina di artisti, tra cui molti giovani.
Un percorso complesso che ha assorbito e rielaborato le più intense suggestioni dall’humus culturale milanese e ha senz’altro contribuito al dibattito culturale della città nella fine dello scorso secolo e nei primi decenni dell’attuale.

Citiamo ancora le due ultime manifestazioni: nel 2015 la mostra “5 di cinque” presso il Palazzo Pirelli a Milano; e nel 2018 “Persistenze” nello spazio espositivo della Banca Popolare di Lodi (si veda su Margutte qui).

“Moti d’acque e immaginario urbano”
12 luglio – 8 settembre 2019
Acquario Civico di Milano
Viale Gerolamo Gadio 2 (20121)
+39 0288465750, +39 0288465751 (fax)
info@acquariocivicomilano.eu
www.acquariocivicomilano.eu

La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura e dall’Acquario-Civica Stazione Idrobiologia di Milano.

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