Gocce di colore nel cielo della Langa

Foto di Rinuccia Marabotto

Foto di Rinuccia Marabotto

ANGELAROSA WEILER

Il raduno annuale delle mongolfiere a Mondovì in concomitanza della festività della Epifania rappresenta una tradizione ben consolidata. Nel 2019, il raduno è giunto alla sua trentunesima edizione. La numerosità dei partecipanti, italiani e stranieri, nonché la nota di entusiasmo con la quale la manifestazione è seguita dai cittadini monregalesi e dai visitatori convenuti per questo appuntamento, costituiscono un tributo alla appassionata ed inarrestabile attività di Giovanni “John” Aimo, al quale si deve un incontrastato connubio tra la città di Mondovì ed i palloni aerostatici. Pilota della prima mongolfiera immatricolata in Italia, nel 1979, in collaborazione con Paolo Bonanno, specialista nella costruzione di bruciatori per palloni aerostatici, Giovanni Aimo ha lavorato a lungo e con conclamato successo per costituire uno speciale ed indissolubile legame tra la propria città ed il volo dei balloons, opera caratterizzata da grande entusiasmo ed incoercibile volontà, coronata dal conferimento del Premio Belvedere, la massima onoreficienza cittadina tributata dalla Amministrazione Comunale di Mondovì. Pilota, istruttore di volo, promotore di eventi, Giovanni Aimo ha costituito a Mondovì il primo e sino ad ora unico Aeroclub italiano dedicato esclusivamente al volo in mongolfiera, dotato di un porto aerostatico. Grazie a questa installazione, la maggior parte dei Campionati Italiani di specialità ha avuto luogo nei cieli della Langa. Nel 2009, quegli stessi cieli hanno ospitato anche i World Air Games.

Il volo in mongolfiera è una esperienza unica, silenziosa, estatica ed ecologica. Coloro che la sperimentano hanno la possibilità di assaporare il connubio tra essere umano e cielo nella pace più assoluta. Il volo a bordo di un aviogetto o di un velivolo ad elica presuppone inevitabilmente un ascolto della musica prodotta da un motore, mentre il propulsore di un pallone aerostatico è pressoché silente. La quota di volo, pari a circa 1300 metri sul livello del mare, e la modesta velocità del mezzo aereo, in media 22 chilometri/ora, consentono di apprezzare ogni minimo particolare del territorio sorvolato. La coscienza è libera di concentrarsi su due oggetti parimenti affascinanti: la grande immensità della volta celeste e le caratteristiche peculiari dei luoghi attraversati durante il percorso, visti da una insolita prospettiva. I colori delle mongolfiere che interrompono la monotonia del cielo costituiscono uno spettacolo che richiama attenzione da parte di chi quel volo lo osserva restando a terra.

Foto di Rinuccia Marabotto

Foto di Rinuccia Marabotto

Inizialmente, il raduno delle mongolfiere a Mondovì aveva luogo in concomitanza con il Capodanno. Forse per la difficoltà incontrata ad attirare piloti disponibili a decollare al mattino, rinunciando ai festeggiamenti notturni che salutano il nuovo anno, forse per il significato etimologico della parola “Epifania” dal greco epiphàneia, manifestazione della divinità, dal verbo epiphànein, composto di epì (dall’alto) e phànein (apparire), i palloni aerostatici hanno preso ad apparire numerosi nel cielo della Langa proprio in occasione di questa ricorrenza.

Certo è che il clima rigido dei giorni invernali favorisce ed esalta il volo delle mongolfiere. La bassa temperatura ambientale migliora le prestazioni del pallone aerostatico. Il gonfiaggio della mongolfiera viene effettuato con un potente ventilatore che immette aria fredda nel pallone, la quale viene riscaldata mediante intervento dei bruciatori. Per mantenere il riscaldamento ottenuto e consentire alla mongolfiera di spiccare il volo si utilizza una minima quantità di carburante sia prima del decollo sia in fase di volo. La combustione induce un progressivo riscaldamento del volume interno del pallone, rendendolo più leggero rispetto alla atmosfera circostante e spingendo così la mongolfiera in quota. Quando il pallone è pronto al decollo, il pilota, i suoi allievi o i passeggeri salgono nella cesta ed il volo ha inizio.
La particolare leggiadria di questo mezzo di trasporto ha fatto sì che a bordo delle mongolfiere di Mondovì siano state celebrate unioni matrimoniali. Un modo diverso di promettersi vicendevolmente amore, circondati dalla grande immensità del cielo, simbolo emblematico di eternità.

La scuola di volo in mongolfiera di Mondovì è attiva in ogni stagione ed attira allievi piloti provenienti dal territorio nazionale intero e da Paesi stranieri. Le belle immagini postate da Giovanni Aimo sui social network testimoniano la continuità del meraviglioso percorso celeste tracciato nel cielo della Langa grazie alla sua passione.

(Le foto di Rinuccia Marabotto sono state scattate durante l’ultimo raduno nel gennaio 2019)

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