Lingue e canti d’Italia

Il progetto “12 canti per 12 lingue” (intervista a Ines Cavalcanti)

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Quando e perché è nato questo progetto?
Il progetto “12 canti per 12 lingue. Omaggio alle minoranze linguistiche storiche in Italia” è nato in occasione delle celebrazioni riguardanti il 150 dell’Unità d’Italia.
La Provincia di Torino voleva celebrare l’avvenimento ed aveva ideato diverse inziative culturali.
La Chambra d’Òc con la Provincia di Torino (ora definita Città Metropolitana) ha una costante collaborazione dal periodo dalle Olimpiadi Invernali Torino 2006, durante le quali è stato realizzato il progetto di comunicazione “Occitan lenga olimpica”.
Per l’occasione del 150° dell’Unità d’Italia abbiamo pensato ad un modo originale di comunicare il valore della diversità linguistica esistente in Italia, di portare a conoscenza le condizioni che hanno fatto si che ad oggi ci siano 12 lingue che lo Stato italiano riconosce attraverso la L. 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche” lingue diverse da quella italiana. Esse sono: Albanese, Greco, Croato, Francese, Francoprovenzale, Occitano, Catalano, Germanico, Friulano, Ladino, Sardo, Sloveno.

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È nata così l’idea di rappresentare attraverso una cartina multimediale le zone dove sono dislocate queste minoranze, di raccontarne la loro storia e collegarle alla lingua, ognuna di esse attraverso un canto originale.
La Chambra d’Òc collabora con artisti che sono cantanti, attori, musicisti ed ha chiesto a Paola Bertello, Dario Anghilante, Flavio Giacchero, Marzia Rey, Luca Pellegrino di preparare uno spettacolo che andasse in questa direzione.

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Ne è nato lo spettacolo “12 canti per 12 lingue: omaggio alle minoranze linguistiche storiche in Italia” che intende favorire l’incontro, il confronto e la riflessione sul tema.
Ne è risultato uno spettacolo di buona qualità artistica, didatticamente valido, di grande interesse dal punto di vista linguistico e musicale.
È stato rappresentato in prima a Ceresole Reale alla presenza di rappresentanti di tutte le 12 minoranze linguistiche ed è tuttora disponibile per chi lo volesse rappresentarlo nei propri luoghi.

A chi è indirizzato?
È indirizzato innanzitutto alle popolazioni appartenenti alle 12 minoranze linguistiche in Italia ma è uno spettacolo che è interessane per tutti i tipi di pubblico. Sarebbe molto utile come uso didattico nelle scuole per parlare di convivenza, di rispetto delle diversità, per conoscere una parte di storia dell’Italia che ben pochi conoscono.

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La Flor (catalano)
Bella che te commous
al so de la mia veu,
seguint l’onda amorosa
que bati nel cor meu.
En los tous ulls se miren
per un ressò harmoniòs
les flors de tots los somis
que havem somiat en dos

En los toulls ulls s’encèn
una llumera ardenta:
me mirs encantada,
ma tu no sès presenta.
Tu vas per camineres de
un bell jardi amagat,
cercant la flor qu’ès nada
al punt on t’he basat.

Ma ‘l veus? on tenie d’èsser
la flor d’aquella nit,
no hi ha que un feix de espines
Que tot ès ja finit.

***

Il Fiore
Bella che ti commuovi
al suono della mia voce
e che segui l’onda amorosa
che batte nel mio cuore.
Nei tuoi occhi si vedono
per una reazione armoniosa
i fiori di tutti i sogni
che abbiamo fatto insieme.

Nei tuoi occhi si accende
una luce ardente
mi guardi incantata
ma tu non sei presente.
Tu vai nei sentieri
di un bel giardino nascosto
cercando il fiore che è nato
nel punto in cui ti ho baciato.

Lo vedi? Dove dovrebbe essere
il fiore di quella notte
c’è solo un fascio di spine
perché tutto è già finito.

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La cianzon de la Val de Fasha (Ladino)

Lo che i pré d’istà l’è dut ‘n fior
e che mone e ciel i à ‘l pu bel color,
lo che se pel goder pash de paradis,
lo l’è Val de Fasha, lo l’è mie pais

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Inno alla Val di Fassa (Ladino)

Dove in estate è tutto in fiore
e monti e cielo si tingono dei colori più belli,
dove si può gioire di una quiete sublime:
Questa è la Val di Fassa, questo è il mio paese.

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