Il Messico di Sergio Bruno

mexico

LORENZO BARBERIS.

Assieme a “Interior Vandalism” del giovane artista Andrea Pettiti, l’Antico Palazzo di Città di Mondovì ospita anche “Il mio Messico” dell’artista monregalese Sergio Bruno. Inaugurata sabato 5 settembre alle 17, la mostra è stata presentata dal giornalista de “La Stampa” Carlo Grande (foto sopra) e da Fulvia Giacosa, docente presso il liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo.

Bruno, Fulvia Giacosa, Pettiti.

Lo scorso 21 maggio, i due artisti hanno fondato a Mondovì Piazza “Arteatelier”, uno spazio espositivo e culturale che mira a mettere in contatto (come in questa mostra) le varie generazioni dell’arte monregalese.

Il pubblico della mostra.

 


I manifesti pubblicitari in giro per la città.

Il centro della prima sala, dedicata alle opere di Bruno, è dominata da un colossale cactus che rimanda a quest’elemento tipico del paesaggio messicano, che torna anche all’interno di diverse delle tele esposte.

Come ha chiarito bene la brillante presentazione di Carlo Grande, l’elemento del cactus diviene un rimando anche al suo ruolo rituale-allucinatorio all’interno della mistica antica del Mexico, uno straniamento che in qualche modo ritorna, in forma simbolica, nelle tele di Bruno, che coi loro colori vivacissimi si sposano bene al mood messicano.

Interessante anche lo studio sulla figura femminile, con donne dure e affascinanti al tempo stesso, colte da Bruno come elemento portante nel suo studio messicano.

Infine, notevole la presenza di due sfere, la Luna e il Sole, di un ceramista messicano di grande validità, unito a un crocifisso di stile latino-americano associato a una rosa rossa, con un simbolismo (forse non intenzionalmente?) molto ermetico. Sole e Luna a fianco della Croce, comunque, è un simbolismo religiosamente corretto e raffinato nel suo porsi, che Sergio Bruno – grande conoscitore dell’arte sacra – non ha certo inserito casualmente.

Insomma una doppia mostra certamente da visitare per i monregalesi: e al proposito ricordo che le due esposizioni saranno visitabili tutti i giorni fino a domenica 27 settembre (ingresso libero), nei seguenti orari d’apertura al pubblico: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Le fotografie (autorizzate) sono opera dell’autore dell’articolo