Il canto delle farfalle e altre poesie

Opera di Libero Nada

Opera di Libero Nada

CELESTE ORICCO

Il canto delle farfalle

A me pare un dono divino
per chi un così dolce
suono ascolta.
Orecchio non occorre
ma anima fresca bambina
tremante di stupore,
un filo di magia
per liberarlo dalla soglia del silenzio
dove per gioco
si nasconde.
E come per incanto,
nell’abbraccio dell’aria violetta,
il soffio
verde
giallo
blu
bianco
rosso
del frullo d’ali
salvato dall’oblio
si espande
e nel respiro dell’infinità
trova la sua dimora.

Opera di Libero Nada

Opera di Libero Nada

Il richiamo di casa

Quando la sera nella mia città
alzo lo sguardo,
prima di incontrare il cielo
leggo le luci delle case
come occhi che parlano,
cuori pulsanti di vita.
Mi immergo nel labirinto di strade
in ascolto delle luci abitate
e non c’è finestra che non rechi con sé
un’immagine dentro:
l’attimo più bello
l’ora più tremenda
interi mondi…
E rivedo la casa sotto il castello
in cima all’erta collina,
che sta per miracolo,
nel mio ritorno all’imbrunire.
Appariva
oltre il cancello
una luce fioca in cucina:
ognuno attendeva secondo la propria misura.
Ma io ero certa,
due mani calde
rugose e malferme
belle come ali (prolungamento di ali?)
avrei baciato
e amato per sempre.

Foto di Silvana Molina

Foto di Silvana Molina

Unico destino

Che cos’è
questo drago
che mi afferra le viscere
attraversa le feritoie delle vene
corre sulla strada del respiro
fino a straripare negli occhi
per poi tornare nel profondo?
La tenerezza che provo per te
è un abbraccio
per l’umano
che abita ogni persona,
la grandezza
la fragilità
il desiderio
la paura
il coraggio
di vivere quello che ci spetta
e amare fino alla fine…
Siamo immersi
nello stesso spazio,
onde dello stesso mare,
fluttuanti
in un unico destino
totalmente altro
ma non estraneo,
al quale mi consegno
ogni volta
perdutamente.
Accolgo con amicizia il tempo che viene,
in permanente attesa.

Foto di Silvana Molina

Foto di Silvana Molina

Ascoltando The Piano Guys Over the rainbow

Dall’ insondabile
fecondo mare della molteplicità
una voce sboccia
promettente
e apre all’esistenza
dell’unicità nascente.
Un soffio,
e dalla porta dell’anima
socchiusa
entrano senza permesso
linee sonore contrastanti
pensando che a loro tutto sia concesso.
Se una di loro prende il sopravvento
non per superbia – nessuna gara in corso –
è perché in quel momento
un’altra fa un passo indietro
senza nascondersi però
pronta a risalire
e riannodare il filo del discorso…
Così è fatta l’anima mia
di melodie diverse
sempre in competizione
anche se il valore
la precedenza e l’attenzione
io riconosco, è diversa.
Un ballo sulla corda del funambolo
forse la vita di tanti assomiglia.
E quando al grembo del mare
torna la vocenell’immersione
riesco persino a immaginare
il punto dell’accordo
in cui tutto si riconcilia.
*
Ho avuto la fortuna di stare molto tempo con i bambini, essendo il mio lavoro la maestra. Da loro ho imparato molto, nutrendomi di meraviglia, di stupore, di fantasia e creatività, di passione e sentimento…che a poco a poco hanno preso dimora nei fondali della mia anima. Nel tempo, questi “ingredienti”, silenziosamente e inavvertitamente, si sono mescolati, impastati e hanno incominciato a prendere forma e a lievitare, fino a diventare pane, il pane della scrittura. Un pane che continua a nutrirmi ancora oggi e di cui spero di non poter mai fare a meno.