I poeti segreti di Nicola Salvini

ipoetisegreti

Tromba
se con un po’ di fiato
bastano tre dita
per fare ogni nota
perché a chi è quadrato
non basta una vita
per diventare ruota?

***

Grandàstico
Grandàstico si sgabbia
nel pistodromo di sabbia
sotto il sole che svermiglia
caccia fuori dalla sacca la sua biglia
sfericoide come vuole la marmaglia
con l’effigie sottovetro da canaglia
Cicomazzi o Collardoni o altri buoni
e malgrado il raso tiro
nell’imbuto a mezzo giro
s’è perduto in un minuto
missilistico imbecille
con la barba che va a mille
con la faccia della feccia
sulla curva che si sbreccia
parabolico infantile
come l’ebbe a definire Jean Clounot
arcitecnico Grandàstico
futuristico nambolico
senza senso, se ci penso, oppure no
arcicomico Grandàstico
ipoacastico antistatico
nel commento dell’insigne Jean Clounot
ecco il Nostro, costumato autoaderente
eclatante iperborato
schizza sabbia contro il niente
ecco il Nostro mentre gli altri se ne vanno
scivolanti senza danno
il Capodanno a festeggiar
sulla palafitta inciampa
sul viadotto salta e arranca
cade in buca in galleria
sul pavé rimbalza via
finché avviene l’impossibile
scatta avanti irraggiungibile
“HAI TAGLIATO!” sentenziò
l’eminente Jean Clounot
e Grandàstico s’arrabbia
nel pistodromo di sabbia
e s’incanna e punta il maglio
dando a sbaglio e controsbaglio
e va in tondo e non intende
né ragioni né prebende
e poi sbuffa soffia e strilla
moka invoca e camomilla
ciò malgrado torna indietro
risaccando l’onda a metro
sagomando come butta
sbriciolosa sabbia asciutta
tentativo un po’ animale
di cercare di arrivare,
Jean Clounot il dottoruto
è inflessibile “HAI PERDUTO!”
arcitecnico Grandàstico
futuristico nambolico
senza senso, se ci penso, oppure no
arcicomico Grandàstico
inflessibile anatomico
nel commento che ne fece Jean Clounot

***

Costellazione
le luci notturne
di segnalazione
sulle gru
del grattacielo in costruzione
costruiscono
una costellazione

nicolasalvini

Esce, edito in digitale dai liguri di Matisklo Edizioni, I poeti segreti (e altre fantasie di un archi plano) raccolta di poesie di Nicola Salvini con la copertina di Alessandra Salvini. Il blogger e cantautore torinese è alla sua opera prima ed esordisce con una silloge in bilico fra la tradizione dei classici e le migliori lezioni del Novecento, memore delle avanguardie e della grande poesia civile. A volte disincantati, spesso fortemente ironici, i versi di Salvini sono lo specchio di un autore che ha nel gusto per il paradosso e nella ricchezza dei registri linguistici, nell’inventiva come nel profondo senso storico e sociale, le sue armi migliori.

Lineare ed universale negli argomenti trattati quanto poliedrico nello stile, I poeti segreti nello stesso tempo il ritratto di un’epoca e una generale riflessione sul nostro presente, in cui alla concretezza di temi come il lavoro, l’immigrazione e l’assurdità della guerra, fa da collante (citando direttamente dalla nota introduttiva al volume, firmata da Paolo Scatarzi) «l’ansimare delle domande irrisolte, sulla vita e sulla morte, oppure l’auspicio di un insondabile piano divino, purché sia realmente tale, quindi retto, austero, univoco; non ecclesiale».

Nicola Salvini è nato nel 1959 a Torino, dove lavora e risiede. Di studi classici e formazione giuridica, è anche autore di canzoni, i testi di alcune delle quali sono riportati in questa raccolta. Un giorno, aprendo il cassetto degli asciugamani, ha scoperto un nido di archiplani e la sua vita è cambiata per sempre. In gioventù ha conosciuto Grandàstico e da allora non si sono più persi di vista. Da molti anni tesserato FUMPA –  Federazione Unitaria Mancini Paralleli e Affini  – è un esperto giurista, specializzato nella  Fideiussione Omnibus. Adora Wislawa Szymborska, Philip K. Dick, Bela Bartok, Bob Dylan e i Foxhound. Preferisce il colore rosso. Numero della vita: 113 ovvero la moltitudine dei numeri primi. Oltre a svariate altre cose, quasi tutte, in verità, noiose. Dal 2011 pubblica i suoi testi all’indirizzo www.archiplano.net.

Matisklo è la parola