Gli effetti dall’abisso, poesie di Valentina Belgrado

belgrado-copertina

VALENTINA BELGRADO

Persistenza nevralgica

Oggi che non permane quella di ieri
non ci sono mosche di velluto
a scodinzolare ai margini del campo destro
tutto lustro potrebbe essere non fosse
per quell’aura seviziata d’una coda oftalmica
solo tre volte riconosciuta e assunta
come dato emicranico acquisito.
Eppure freme l’allarme di un nuovo attacco diramato
quasi ambisse alla sua fortificazione
di scotoma scintillante o di fosfene,
feto uncinato soppresso sul suo nascere.

*

Solchi cupi

Benché lo neghino nessuno
salvo chi ne muore avverte
dall’abisso gli effetti sul cuoio
dermico migrare dal follicolo
al filamento esponendo lamine
fibroreticolari a esaurimenti ossidativi:
la senescenza precoce del cefalalgico
è prima un contegno di uno stile
un vizio di forma sopraccigliare
l’osservazione acuta di due rètine
appannata dal dolore,
il requiem d’una faccia
disciolta col contagocce.

*

Una doula

Una mammy, la personificazione di un’assistenza
ma perenne non temporanea
che temperi il male coll’incavo
generoso della sua mano calda
sulla mia fronte tiepida
lo strazio cronico lenito
da una blandizie anche mercenaria,
purché certa e duratura.

Valentina Belgrado, Cefalea cronica, Gattomerlino Edizioni, 2023.

Valentina Belgrado (Firenze, 1975) vive ai Castelli Romani con il marito e il figlio.
È autrice dei romanzi Ius (eBook ©2017 Amazon Formato Kindle), Eloheinu (Nulla Die, 2018), Il gioco interrotto (Nulla Die, 2019), Reborn (Nulla Die, 2019) e Disforia  (Ensemble, 2020, ‘Premio Mediolanum ‒ Un Certain Regard 2022’), e della raccolta di poesie Roquefort (Nulla Die, 2021).