Albicocca e altre poesie

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Finire i soldi

Quando avrò finito tutti i soldi
non riconoscerò più molte parole,
due volte al giorno penserò alla morte
mentre una zanzara d’autunno
mi assaggerà.
Alzando gli occhi sulla tua pelle
chiara di Albicocca
saprò soltanto parlare di attimi
fatti di smarrimento e candore:
mi illudo di non essere più io
ma un soffio soffiato da chiunque:
un canto dei morti
o il nostro bel cielo
incrostato di grigio e di nero.

***

Le vacanze

Quelli con l’auto uguale ci salutano
portiamo fino alle lacrime le gole
quando in vacanza riempiamo il niente
ci piacciono cose inutili come il tempo perduto
quelle cave di silenzio nelle rocce che tu dici
essere la forma della nostra incomprensione
come i capelli spettinati.
Le ruote che girano a vuoto e le vocine
insieme a tutto il resto
si dilatano mentre il sole diventa freddo.

ritratto

Esce con Sigismundus Editrice di Ascoli Piceno questa raccolta poetica di Giovanni Peli, quattro anni dopo “Il passato che non resta”.
È una sorta di canzoniere amoroso, in cui Albicocca è senz’altro una persona amata, ma è anche parola magica, puro suono evocativo… Molte delle poesie sono state scritte negli ultimi anni, periodo in cui l’autore si è avvicinato ad una poesia piana, musicale e prosastica ma con fratture, tagli, dicotomie e dissonanze; la raccolta contiene anche testi scritti anni fa, non confluiti nelle precedenti pubblicazioni, che per temi e stile preannunciavano questa svolta.
Il disegno in copertina è del cantautore e artista Davide Tosches.
Nel sito si possono leggere altre poesie e ascoltare brani letti dall’autore:
http://www.giovannipeli.it/2016/02/albicocca-e-altre-poesie/

Altre notizie sull’autore si trovano qui:
Giovanni Peli e la musica. Specie di spazi