È un ritmo

Foto-Bruna-Bonino

EVA MAIO

Non so se è la metafora giusta quella del ritmo per dare l’idea che siamo immessi in un intreccio complesso che aspira a una qualche armonia, a una qualche giustizia, a una forma di bellezza dove ogni essere più umile e nascosto ha spazio vitale valore dignità.
In modo flebile e intermittente avverto il richiamo di quel ritmo da dentro e da fuori, da un fondo di me inafferrabile e da un dilatato inafferrabile fuori..

È un ritmo
nel fondo di me di te
a sostenere preciso
i gesti le parole
che schiudiamo
in curve d’ energia
sul mondo.
Son fibre pazienti
che dall’infanzia in poi
ed anche prima
fanno spazio
al piccolo bene
che vediamo agire
nei giorni negli anni
e riverbera dentro.
Ci canticchia
quel ritmo
insperate riserve
di speranza
per mettere mano
ai fili da tessere
ancora.
È un ritmo
nel fondo che scorre
da sempre mutante
una lingua di silenzio
che viaggia
dai buchi neri a noi
a pulsare
sottopelle.

Che ora
la carne la pelle
le viscere attente
si fanno sismografi
d’ogni processo sottile
nascosto
a smuovere passi
e ricomporre
dignità valore
ai defraudati di turno.
Che ora
la carne la pelle
le viscere tutte
si rendono attente
al dolce ingaggio
verso un bene comune
con mani di premura
in affabile fare quotidiano
in dettagli di cura
di rispetto.
Che ora
quel ritmo insediato
nel grembo profondo
di noi
è un grido
a quel concreto esserci
vivi
nel bisogno
dell’altro che ci approda
vicino.

(Foto di Bruna Bonino)