Un attimo prima degli spari al Bataclan

Copertina  Bataclan - B  Vincenzi

Bonifacio Vincenzi, Bataclan, Aretusa – LietoColle

SILVIA PIO (a cura)

Un attimo prima degli spari
prima che irrompesse la Storia
ancor prima del panico e dell’orrore
cadde l’istante calpestando il senso
cadde la vita innocente per le colpe del mondo
non più nomi, storie e vissuto
ma un lampeggiare discontinuo
dalle caverne dell’odio.

***

Può capitare anche questo, uscire
di casa per l’ultima volta e non saperlo.
Fin qui niente di strano, la vita
e la morte hanno le loro misteriose regole.
Altra cosa, invece, è andare,
in tempo di pace, ad un concerto
ed essere ricordati come vittime di guerra.

***

Chi ti cerca sono le stelle cadenti
dei tuoi desideri, chi ti cerca è la strada
dove sei passata, le canzoni che nel cuore
hai cantato. Ora vai per albe
e gocce di rugiada, sbocci con i fiori
a primavera, sanno poco di te gli anni
che ti hanno strappato ma c’è,
in questa città, come una voce di gloria
nel vagito di ogni nuova vita, parla
di te e dell’orgoglio di nascere francesi.

***

Loro sono oltre, noi da questa
parte a inseguire giorni sempre
uguali, a credere che il mondo
sia ancora capace di separare
il bene dal male. Ma è figlio
di tragedie dimenticate altrove
l’odio che esplode nelle nostre
vite. E se l’amore è solo una parola
usata male allora nessuno potrà salvarci
dalle nostre colpe addormentate.

***

Siamo ciò che la vita ci consente di essere
e abiteremo tutti nella stessa assenza, non più case
né conti in banca, un fremito soltanto
di anime vaganti.

Dalla nota dell’editore:
“Bataclan è un nome venuto a tatuarsi proprio malgrado nella coscienza del mondo, un mondo che rischia però – per memoria corta ed eccesso di informazione – di dimenticare in fretta i fatti e le ragioni. Bonifacio Vincenzi è qui a ricordarci – fuori dalla cronaca e dalla retorica dei coccodrilli – che una parte di noi è morta con i ragazzi del Bataclan, che una quota dei nostri giorni paga il debito di ciò che siamo diventati, di ciò che i morti di Parigi non hanno avuto modo di diventare.
Bonifacio ricorda senza paura di tremare, riportando le lancette dell’emozione al tempo dei corpi appesi alle finestre, delle armi inceppate che hanno graziato alcuni e delle armi che hanno cantato la morte di altri. Ricorda storie collettive e individuali, riconducendo a verità i fatti non per ciò che sono stati, ma per quanto hanno simbolicamente rappresentato”.

Bataclan, che è dedicato “a tutti quelli che sono caduti negli attentati di Parigi e alla Francia che – con amore – saprà ricordarli per sempre”, è diviso in quattro sezioni: “Un attimo prima degli spari”; “Vittime”; “Il sorriso di Marie” (questa sezione è interamente dedicata a Marie Lausch morta al Bataclan insieme al ragazzo); “L’abitudine della vita”.
Scrivere poesia può essere un modo, magari paradossale, di reagire a fatti come quelli successi a Parigi nel novembre scorso. Perché la poesia riesce a dire anche quando lo sconcerto ferma le parole in gola, e riesce a farsi udire nel silenzio di paura che segue la violenza, dentro il quale tutti vorremmo proteggerci. Ma parlare si deve, e Vincenzi parla con dolore: “Non basteranno tutte le gioie, /tutti i sorrisi dei tempi passati / e di quelli che verranno / per asciugare le lacrime / di questa città” e con partecipazione: “Gli altri sono noi stessi”. Parla con disillusione: “un groviglio / di inganni ci controlla la vita” e con disperazione: “Un dominio di morte disperde / il coraggio e la gioia”. E parla con tenerezza: “Di quei ragazzi rimane / l’impazienza di una giovinezza / mai scomparsa”.
Degli assassini, “venuti dal nulla vestiti di odio”, dice in una sola poesia: “gli occhi spenti, vuoti d’anima / e di speranze, disumanizzati”, ma l’opera tutta, come anticipa la dedica, è per le vittime e i loro sogni insanguinati, per Marie, Hugo, Valeria, Cécile, Mathias e gli altri 88. “Per loro e per tutti gli anni / che chiederanno conto al tempo / sarà primavera in novembre”.

da: https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_del_13_novembre_2015_a_Parigi

da: https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_del_13_novembre_2015_a_Parigi

Bonifacio Vincenzi è nato a Cerchiara di Calabria e attualmente vive a Francavilla Marittima (CS). Tra i numerosi libri di poesia, ricordiamo La tempesta perfetta, Aljon Editrice, 2009. In narrativa, il romanzo per ragazzi Kremena e la sfida del fuoco magico, Giovane Holden Editrice. Con Panesi Edizioni ha pubblicato nel 2014 l’e-book Shakira – Uno sguardo dal cuore. Con LietoColle ha pubblicato Le bambine di Carroll nel 2015. Ha diretto la rivista “La colpa di scrivere” e il quadrimestrale di letteratura “Il Fiacre N. 9”. Nel 1985 ha fondato “Il Musagete – Istituto culturale della Calabria” nell’ambito del quale ha ideato diverse rassegne letterarie.

In copertina del libro: BestImages, Bataclan, 2015-11-13