C’è chi va così

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EVA MAIO

C’è chi va così

In questo tempo chiassoso e competitivo esistono persone che articolano passi gesti e dire come se la benevolenza vi fosse incistata, nonostante loro.
Come se avessero una saggezza calda e sfumata intrecciata ai loro percorsi ordinari.
Di queste storie vere so soltanto fermare suggestioni. Meriterebbero il calibro testuale di un racconto.
Ne acchiappo appena l’aura.

Un universo intero
in uno sguardo
che esce di casa
così forse
con le storie delle antenate
sotto le ciglia
e senza orari
come le partite IVA.
Magari con un rotolo
di lettere iniziate
scampate alla spedizione
passate tante volte
tra le dita
di frammenti d’ ore
e rimaste incerte
in cuore.

C’è chi va così
con fioriture d’anni
e umili ribellioni
alle apparenze
alle sottili prevaricazioni
quelle rese devote
da parole di miele
e vaghi sorrisi solo di bocca.
Semplicemente per strada
c’è chi va
con desuete compagnie
l’onestà dei sogni
schegge di nostalgia
senso dei luoghi umili
breviari di gesti giusti
nelle mani
ed un silenzio attento
dentro gli occhi.
Con l’abbecedario
coraggioso della pazienza
mette al mondo
lo spazio caldo della cura
e del vegliare
orchestrando tocchi
d’ascesi orizzontale.

Me ne accorgo appena
che quei passi
inclinano verso fragili vite
ed apparecchiano
solide bontà
nell’arcano sentore
che neppure il bene
soverchi l’altro lo faccia arrossire.
Lo sento,
grazie a qualcuno
l’universo intero
si ritesse senza clamore
in spogli semplici atti
luminosi
a intrattenere
l’anima del tempo.

(Foto di Bruna Bonino)