Ad incantarmi sono gli asini

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EVA MAIO

“L’asino rivendica sempre una sua alterità, che però è estremamente aperta e – se mi passate il termine – compassionevole. Lui sembra sapere qualcosa che noi ci affanniamo a cercare di capire.” Davide Ferrario Doppio zero 6 marzo 2019

Nei cortocircuiti della storia
sono gli asini
una bussola una lanterna
quello di Stevenson per caso
a indicarmi
i territori franchi dell’ infanzia
l’ombra silente dei cardi
la pelle porosa del mondo.
Sono gli asini
a dirmi
l’epopea antica delle promesse
il fermentare di sguardi
l’arte dei forse e dei magari.
Dai canoni traditi
di un bene ingenuo
sono loro
a farmi catapultare in parole
vere sobrie lucenti
e negli apocrifi canzonieri
dell’aurora.
È in quegli occhi miti
di un asino in salita
che nuoto
come in un arpeggio
di chiarore lieve.

Negli stalli d’anima
sono gli asini
quello di Sancho per affetto
a trasportarmi in qualche cielo
fuori dal potere
delle multinazionali
a meno di un chilometro dal vero.
Sono gli asini a dirmi
con occhi vellutati
che le cose da sapere
sono poche
in fondo
e che ci tocca agire in sospensione
su corde fili
a tessere trame gentili
con le mani
e nel profondo cadere
nel sangue delle cose accadere
nel midollo del mondo
senza reticenze
buttarsi.
E mai
togliere dal cuore
scordarsi
d’essere compagni.

Sono pupille ciglia
di un asino stanco
è la pelle ostinata
l’ andare paziente
piano a fondo
di tutti gli asini
dai quattro versanti
dello spazio
a dirmi
- Taci.
Nel tuo profondo taci
non smettere il cammino
e taci.
A farti con tutti
terrafonteanimacarne
vai.
E taci
ogni tua sillaba
non provata al fuoco
dell’ attento sentire
che ogni respiro
ogni salata stilla
in occhi non tuoi
è il vero. -

(Foto di Bruna Bonino)