Due poesie inedite di Quincy Baltimore

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QUINCY BALTIMORE

La suora
La suora ha movimenti stenti
usa la scopa per pulire gli angoli
della sua strada.
La suora non rimanda niente
traccia le setole come occhi
guarda a terra perché il cielo
pensa a lei.
La suora stanca riapre l’anta
addormenta il suo lavoro, lenta
chiude a chiave un armadio vuoto
rimasta da sola, non sente
ma lo vede che è febbraio
mentre s’abbottona in casa
e ricorda di quando le chiesero
«hai freddo?».

*

Storia di un funerale

I contorni di un Cristo rimasto
a terra, su, un cielo riarso.
Canzoni di commiato sgolano
le voci peggio fosse il vento
e si sta
quando tutt’intorno annulla.
La collina dei rimorsi su rocce
firme scritte da altri
le bare sono vuote all’unanimità

Sole.

Classe ’95, residente a Roma, utilizzando lo pseudonimo di Quincy Baltimore è finora apparso su The Bookish Explorer, Neutopia, Sulla quarta corda e La Seppia, attraverso componimenti in prosa e in versi.

(Foto di Bruna Bonino)